Passo Rest venerdì 17 agosto ecco i tre ciclisti che hanno scalato il mitico Passo Rest, nella foto dopo l'ascesa, Valentino Benedetti, Mario Venturin e Claudio Pellizzaro. foto scattata da Enzo Trocciola.
Il territorio del Comune di Gorgo al Monticano, costituito dal Capoluogo e dalle due frazioni di Navole' e di Cavalier, si trova fra i due grossi centri commerciali di Oderzo e di Motta di Livenza ai quali è unito dalla strada regionale Postumia.
Ha attualmente una popolazione di 4022 abitanti.
E' un territorio ricco di storia, come lo testimoniano la presenza di interessanti reperti archeologici, che ha conosciuto l'esistenza di insediamenti umani già in epoca romana. Il capoluogo, nei primi anni dopo il Mille, veniva indicato con la denominazione "Gurgus Molendinorum", il che non deve indurci comunque ad attribuire a Gorgo origini romane illustri, come quelle della vicina Oderzo "Opitergium", di cui era suburbio: lo testimoniano in gran numero, i capitelli, i fregi, i cornicioni ritrovati nella campagna gorghense e raccolti nel museo opitergino.
Nel 452 il territorio subì la stessa sorte di Oderzo: fu saccheggiato dalle orde di Attila che vi giunsero dalla via Postumia dopo aver distrutto Aquileia, fu messo a ferro e a fuoco e gli abitanti, secondo quanto riferisce lo storico Lepido Rocco, scappando nascosero i loro tesori in un pozzo.
Da qui l'uso della formula "Salvo jure putei" o salvo il pozzo d'oro, che veniva usata nei contratti di vendita dei terreni di Gorgo al Monticano.
Seguì le stesse vicissitudini di Oderzo e nel 1388 entrò a far parte della Repubblica di Venezia.
Sotto la Serenissima subì l'invasione degli Ungheri nel 1412 e dei Tedeschi della Lega di Cambrai nel 1511.
I Turchi non riuscirono ad invaderne il territorio in quanto non riuscirono ad attraversare il Livenza nel 1477. Dopo tre secoli di tranquillità sotto il governo di Venezia, nel 1796 austriaci e francesi nel 1799 razziarono alternativamente il territorio spogliando le chiese di tutti gli oggetti preziosi.
Completarono le spogliazioni i cosacchi di Savarov nel 1799.
Dal 1813 ci fu l'occupazione da parte dell'Austria, certamente non gradita dai Gorghensi che dimostrarono la loro insofferenza nelle fatidiche giornate della insurrezione di Venezia del 1848.
Il 17 aprile di quell'anno venne costituita la Guardia Civica, costituita dalla Guardia Mobile, per accorrere dove il bisogno riecheggiava, e dalla Guardia Stabile.
Il verbale della costituzione termina con l'esclamazione: "Viva Pio IX, Viva l'Italia".
Nel 1917, dopo la rotta di Caporetto, Gorgo al Monticano si trovò nelle retrovie austriache, a una decina di chilometri dalla linea del Piave. La popolazione del comune visse il periodo fra le due guerre e il dopoguerra in dignitosa povertà resa particolarmente triste dalla disoccupazione e da una forte emigrazione che spopolò la campagna.
Dopo le due guerre il capoluogo e le due frazioni di Navolè e Cavalier avevano un minuscolo centro abitato formato dalla tre chiese parrocchiali, dalla canonica un'osteria con i cosiddetti "generi coloniali" e qualche casupola.
Alcune belle ville tutt'ora esistenti: Villa Foscarini Cornaro, Villa Revedin, Villa Brunesca, ed i pochi edifici pubblici si elevano isolati lungo le strade polverose in mezzo ai seminati e ai vigneti.
Caratteristici del paesaggio erano i cosiddetti "casoni" col tetto coperto di canne di palude e le enormi case coloniche fatte costruire dai Conti Revedin per favorire l'allevamento dei bovini e dei bachi da seta.
Le acque dell'affluente Monticano azionavano le ruote dei famosi mulini, che diedero il nome all'attuale località. Ora non si allevano più i bachi da seta e sono scomparsi i casoni e i mulini.
La comparsa e lo sviluppo di numerose attività industriali ed artigianali, con conseguente formazione di un nucleo abitativo nuovissimo, ne hanno mutato totalmente l'aspetto.
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