Apparizione
“Bon dì e bon anno”
Con queste parole una giovinetta salutò il contadino Giovanni Cigana il 9 marzo 1510. “…dopo queste parole, per interna ispirazione compresi che quella Giovane con la quale parlavo era le beata Vergine. Preso da profonda venerazione, mi gettai in ginocchio davanti a Lei. Ed essa, nel medesimo istante, s’alzò in piedi e standomi diritta dinanzi, mi disse d’imporre alla mia famiglia di digiunare per tre sabati consecutivi. Così pure avrei dovuto dire, a tutti quelli che avrei incontrato, di digiunare per tre sabati a lode di Dio e di Lei. Mi diede anche un comando: per nove giorni consecutivi dovevo girare per città, castelli ville e annunziare a tutti e convincere la gente a digiunare per tre sabati. Se qualcuno m’avesse chiesto il perché del digiuno o della storia dell’apparizione, avrei dovuto raccontare a tutti ciò che era accaduto. Mi disse che nel luogo dove era apparsa doveva essere costruita una basilica in tavole, perché il popolo potesse in quei giorni santi pregare. In seguito avrebbero eretto una chiesa insigne. Di fronte a questo comando esposi le mie difficoltà: Madonna nessuno non me vorrà creder, ne dar fè.
E lei rispose: guardarè questa sera el sole che vedereti segnal da creder. E mi metarò bon per el paese in cor ai homeni, che ve crederà.
Dette queste parole, la Giovane mi diede la sua benedizione e, mentre stavo alzandomi, ero infatti rimasto in ginocchio, scomparve dai miei occhi e non la vidi più.”
Citazione da. La Madonna dei Miracoli in Motta di Lievnza di P.D. Meda
Basilica della Madonna dei miracoli.
La basilica
Del convento fanno parte il cimitero storico dei frati ed il relitto di un antico bosco planiziale.
Di notevole interesse il museo della basilica, un prezioso archivio ed una biblioteca ricca di volumi, alcuni dei quali di valore storico.
Duomo di San Nicolò.
San Nicola di Bari, Pietro Malombra. Motta, Duomo.
Il duomo
Piazzetta Duomo, punto di riferimento per ammirare il Duomo di San Nicolò, e probabilmente coeva alla realizzazione del castello (963) che rappresenta la prima edificazione della Chiesa dedicata a San Nicolò, santo vescovo di Mira.
L’intervento del veneziano Andrea Buora fu determinante nelle definizione stilistica e progettuale dell’edificio; altri famosi maestri intervennero per l’abbellimento della chiesa: Pietro Malombra con la sua pala dell’altare maggiore, configurante la gloria del Redentore con san Nicolò (1597); Pomponio Amalteo, G.B. Canal, Leandro da Bassano, Francesco Zugno, allievo del Tiepolo, e G. Diziani con i suoi famosi tondi dei Misteri del Santissimo Rosario. Sul braccio breve della croce interna è collocato un importante organo del Callido. Due monumenti funerari ricordano i mottensi Antonio Scarpa e Girolamo Aleandro. Quest’ultimo cardinale e diplomatico dello Stato della Chiesa, fu noto umanista ed insegnante alla Sorbona di Parigi durante il regno di Luigi XII.
Motta per una visita al centro storico ed al Santuario della Madonna dei Miracoli.
Sfruttato da Motta già in epoca medioevale come asso di scambio commerciale con Venezia, il Livenza nasce in Friuli ai confini con il Veneto ed è un fiume quasi tutto navigabile, molto pescoso, con interessanti oasi naturalistiche e un bellissimo percorso ciclabile che lo fiancheggia. Considerata la forte valenza turistica del Livenza, diversi sono i viaggi in barca organizzati lungo il suo corso. Tra questi va segnalato il percorso che da Caorle porta a Motta di Livenza, lungo il quale oltre a godere dell’incantevole e sempre mutevole paesaggio circostante, è possibile effettuare piacevoli soste: a Ca’ Corniani tipica borgata rurale; a Boccafossa di Torre di Mosto per visitare il museo ambientale o quello etnografico; a Villa Rieti Rota ristorante enoteca, sede di Veneto Agricoltura, recentemente restaurata; e ancora a
Municipio, Palazzo Torresin, P.zza Luzzati.
Palazzo Buso
P.zza Luzzati.
Centro storico
Non si può dire di aver visitato Motta se non si fa una sosta alla Basilica e viceversa. Attraverso Viale Madonna fiancheggiato da signorili ville ed importanti spazi verdi, si percorre l’arteria principale che da sempre unisce la Basilica al centro di Motta. Il “cuore” cittadino è rappresentato da in insieme di vie pedonali e Pazze (P.zza Luzzatti, P.zza dei Grani, P.tta Lucchesi, P.tta Predonzani) recentemente rivisitate con una nuova progettazione che prevede il Palazzo Municipale, il Palazzo della Loggia ed il cinquecentesco “Torresin”. Attraverso via Contarina, dietro il Municipio, si arriva a Piazza del Duomo che con il suo insieme di edifici, sorti nel primo nucleo cittadino intorno all’anno Mille, rappresenta un complesso di notevole valore architettonico, storico e religioso.
Sedi espositive
Situato in pieno centro storico, l’edificio del XIII secolo si affaccia su Piazza dei Grani. Dal 1438 al 1797 fu sede Podestarile e dell’assemblea comunale. In seguito fu adibito a piccolo teatro ed infine a sede espositiva.
Posta a ridosso dell’antica cinta muraria, tuttora in parte visibile e che difendeva “La Motta ” (rialzo in terra) sorta alla confluenza dei fiumi Livenza e Monticano, la Castella è l’edificio più rappresentativo del primo nucleo insediativo di Motta di Livenza. Datata 1400 è stata la dimora dei vari governatori della città. Di particolare pregio la facciata anteriore con le finestre a volta, lo splendido balcone in pietra d’Istria e gli affreschi di Pomponio Amalteo.
Le ex prigioni
Sempre all’interno del complesso murario, rivolte verso piazza Castello, le ex prigioni risalgono al XVI secolo; l’edificio storicamente adibito a carcere, si integra perfettamente nel contesto storico-architettonico che lo circonda. La scritta “Vietato l’ingresso ai detenuti”, tuttora leggibile su una facciata, ammoniva i condannati ad entrare dalla parte opposta.
Fondazione Giacomini.
Palazzo Giacomini
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