Quando noi eravamo immigrati; nella lontana America. E’ “Pane amaro (bitter bread), un docu-film che rappresenta un “raro tributo alla storia degli italiani in America”. Realizzato dal giornalista e regista italoamericano Gianfranco Norelli e prodotto da Rai 3, sarà proiettato in esclusiva a Borgo San Lorenzo giovedì sera alle 21 al Teatro Giotto (ingresso 5 euro). L’iniziativa è organizzata nell’ambito della Festa della Toscana dai gestori di Villa Pecori Giraldi in collaborazione con Comune e Comunità Montana Mugello e il contributo di Banca del Mugello, Drogheria&Alimentari, Unicoop.
Il film documentario rievoca ed esamina alcuni fra gli eventi più drammatici e meno conosciuti nella storia di oltre cinque milioni di immigrati italiani negli Stati Uniti, arrivati fra il 1880 e la seconda guerra mondiale. Un racconto dell’avvincente epopea degli italiani d’America attraverso un accurato intreccio di rari filmati, foto d’epoca, documenti originali e interviste con storici e italoamericani la cui vita è stata profondamente influenzata dagli eventi narrati.
Il racconto di “Pane amaro” comincia alla fine dell’Ottocento, con l’arrivo di decine di migliaia di italiani nel sud agricolo degli Stati Uniti, dove rimpiazzano gli schiavi neri nelle piantagioni di cotone e di canna da zucchero. Nel 1906 sbarcano ad Ellis Island circa 980 italiani al giorno, in quell’anno ne arrivano 358mila. In una società basata sulla segregazione razziale, gli italiani vengono definiti “un popolo di mezzo”, né bianchi né neri, e sono soggetti a discriminazioni ed abusi. Un sospetto o una spiata, portano spesso non ad un processo e al carcere, ma alla giustizia sommaria del linciaggio. Gli opinionisti americani dipingono gli italiani come un’orda subumana e incontrollabile. Le loro condizioni di vita e di lavoro riflettono il loro status di cittadini di seconda categoria. Negli anni venti viene varata una legge che riduce l’immigrazione dall’Italia quasi a zero. In quella grande ondata d’immigrazione appena finita, è arrivata dall’Italia anche una vasta gamma di militanti politici rivoluzionari. La seconda parte di “Pane amaro” descrive il complesso arco dell’impegno sindacale ma anche della violenza politica di matrice italiana, esplora i retroscena dell’attentato del 1920 a Wall Street e il caso Sacco e Vanzetti, concludendosi con la vicenda dell’internamento di oltre 2.000 immigrati italiani durante la seconda guerra mondiale.
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