venerdì 31 agosto 2012

ARTROSI CERVICALE

Artrosi cervicale, disturbo che tormenta i 50 e più
Colpisce le vertebre situate all’altezza del collo e può provocare conseguenze diverse, tra le quali, dolori, vertigini, tachicardia, mal di testa, difficoltà di deglutizione. 
Un osteopata, vi spiega quali  sono le giuste terapie.
«Mi fa male la cervicale…»
Questa è u’espressione – peraltro non del tutto appropriata – usata da tate persone sofferenti di una sintomatologia che interessa il rachide cervicale, cioè le vertebre situate all’altezza del collo, che dovrebbe essere chiamata con il termine più giusto di “cervicalgia”; l’artrosi cervicali è una delle cause ella cervicalgia.
L’età delle persone che soffrono di tale disturbo è prevalentemente dai 40-50 anni in su e il disturbo riguarda più gli uomini che le donne. Crampi allo stomaco, mal di testa, disturbi visivi, tachicardia, rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, nausea, vertigini, giramenti di testa, mancanza di forza nelle mani, rigidità mattutina e rossori del volto sono tra le possibili conseguenze dell’artrosi cervicale. Tutto (o quasi) potrebbe dipendere dalla degenerazione delle vertebre in quella zona della colonna cervicale e dal cattivo funzionamento di un nervo, il nervo vago, che è il più lungo e più ramificato dei nervi cranici e il maggior componente del sistema nervoso autonomo. Un’altra “responsabile” dell’artrosi cervicale è l’aspettativa di vita, cioè il progresso aumento dell’età media delle persone.   
È questo un fenomeno che piace a tutti, ma che può far insorgere nuove patologie specialmente in chi, durante la vita lavorativa, ha assunto – per abitudini dipendenti dal tipo di lavoro svolto – determinate posizioni della testa, e anche a chi ha condotto vita sedentaria. Le cattive abitudini ed altre cause, a lungo andare, agiscono sulle superfici articolari delle vertebre cervicali e il processo artrosico derivante, oltre a limitare l’attività articolare, può anche irritare le radici nervose a contatto con gli spazi articolari, provocando dolore.
Il nervo vago è molto importante: stimola la produzione dell’acido gastrico e regola i movimenti dello stomaco e dell’intestino durante la digestione, ma è responsabile anche della frequenza cardiaca, della sudorazione, di alcuni movimenti della bocca (compresi i muscoli del parlato e della respirazione) e influenza l’orecchio esterno e le meningi. Quando il nervo vago non funziona come dovrebbe, per esempio  nel caso di artrosi cervicale, possono verificarsi una serie di problemi (come quelli riferiti all’inizio). L’osteopatia è un metodo di cura che tratta l’intera struttura del corpo umano. 
Comprende una serie di tecniche manipolative per correggere i meccanismi che impediscono a varie parti del nostro corpo di compiere le funzioni naturali. L’osteopatia interviene anche sulla colonna cervicale trattando le aree di debolezza, squilibrio o eccessiva tensione con l’obiettivo di ristabilire la mobilità di questo tratto della colonna e migliorare la sua integrazione e regolazione con il resto del rachide (per altre informazioni si rimanda al sito internet www.osteopatia.it
Un esperto in questa disciplina è il dottor Giovanni Turchetti, membro di numerose società internazionali di osteopatia. Lo abbiamo intervistato.
Il processo di invecchiamento incide sulla cervicalgia?
Il processo di invecchiamento incide su tutto il nostro stato di salute e quindi può influire su ogni distretto del corpo, cervicale inclusa. Però la cervicalalgia non è sempre collegata ad processo artrosico; spesso e volentieri è provocata da traumatismi, postura scorretta e da altre cause.
Le cervicalgie sono dovute alla perdita del tono ed elasticità muscolare, e più spesso, a problemi di natura osteoarticolare causati da portamento scorretto, reiterato nel tempo, o da uno spostamento del corpo vertebrale. Tutto ciò può portare a u processo artrosico legato all’età.
Comunque il processo artrosico non è un fatto solo ed esclusivamente di usura, ma avviene insieme a dei fattori biochimici.        
Si può fare prevenzione?
La prevenzione è la prima ed unica vera medicina, specialmente grazie a una sana attività fisica. Nella nostra esperienza clinica ormai decennale, abbiamo notato che la maggior parte dei nostri pazienti o non fa attività fisica o ne fa troppa e scorretta. Bisogna dedicare almeno 30 minuti al giorno all’esercizio fisico. e, più invecchiamo, più attività fisica si dovrebbe dare, con un impegno che tenga ovviamente conto dell’età e delle  possibilità anatomiche-fisiologihe individuali.
Come agisce l’osteopata?
Dopo una scrupolosa prima visita diagnostica di tutta a struttura biomeccanica del paziente, procede a trattamenti manipolativi e mobilizzativi delle strutture interessate a livello muscolare, articolare, tendineo, legamentoso e di fascia, nonché viscerale e craniale; viscerale perché molto spesso i problemi riferiti alla colonna possono essere di origine viscero-somatica.
Sono utili i massaggi?
I massaggi possono essere utili se fatti da mani qualificate, comunque non sono risolutivi, sono un metodo di trattamento sintomatico. Ecco perché necessitano i trattamenti osteopatici che lavorano su tessuti più profondi e a livello articolare.     
Viene definito cervicobrachialgia il dolore che colpisce il collo e può coinvolgere anche le spalle e glli arti superiori. In quale modo si interviene?
 La cervobrachialgia è molto comune e spesso non è semplice capire se si tratta di un problema cervicale che si dirama sul braccio, o viceversa; come sempre una buona diagnosi è la chiave essenziale. I trattamenti, come per gli altri disturbi curabili come l’osteopatia, sono individuali e calibrati su misura del paziente, e comprendono: manipolazioni, mobilizzazioni, trazioni con macchinari e atre terapie sinergiche all’osteopatia stessa.  
La cervichalgia può provocare vertigini e sbandamenti nel camminare? Se si, come si combattono?
Uno dei sintomi più comuni della cervicalgia sono proprio sbandamenti e vertigini e sono sintomi di una cervicalgia importante. Anche in questo caso vengono trattati cercando di risolvere la causa biomeccanica del problema.
Dottor Turchetti, in un non corretto stile di vita favorisce l’insorgere della cervicalgia?
Un corretto stile di vita (igiene mentale, igiene fisica, igiene alimentare) è il miglior modo di prevenire l’insorgenza di tutte le patologie, cervicavalgia inclusa. Ne consegue che uno stile di vita inadeguato può essere il principale fattore scatenante questo problema. È ovvio che un trauma, come un colpo di frusta, non può essere evitato nonostante un corretto stile di vita.  
La cervicalgia colpisce più gli uomini che le donne, dai 40-50 anni in su. Nella foto una radiografia delle vertebre cervicali.

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