Gianfranco Stevanin, 28 anni al momento del primo assassinio, uccise a scopo di libidine 6 donne in 6 anni, tra il 1988 e il 1994. Agì nei dintorni di Verona, secondo una schema fisso: prima aveva rapporti sessuali con le vittime (4 prostitute, una cameriera e una studentessa) poi le torturava e, dopo averle soffocate a mani nude o con un sacchetto di plastica, ne mutilava e sezionava i corpi, seppellendo i resti. Gli fu diagnosticata una “sindrome del lobo sinistro”, che avrebbe causato incapacità di giudizio. Condannato all’ergastolo in primo grado, la sentenza di appello ne ordinò l’internamento in un ospedale psichiatrico giudiziario.
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