venerdì 31 agosto 2012

HIROSHIMA

Ore 8.15 del 6 agosto 1945. Bel tempo cielo senza nubi.
Tre aerei americani del tipo B-29, provenienti dal nord-est alla quota approssimativa di 9.500 metri, apparvero improvvisamente nel cielo di Hiroshima. Uno di essi scese in picchiata, sganciò una bomba atomica e, con repentina conversione a destra, s’allontanò a tutta velocità in direzione nord-ovest. La bomba precipitò lasciandosi dietro una coda di colore rossastro; un minuto e mezzo dopo, a un’altezza di circa 570 metri, esplose con una terrificante detonazione in una sfera di fuoco dal diametro di 60 metri e della temperatura di 300 mila gradi di calore.Lo scoppio proiettò verso il suolo velocissime fiamme rosse, blu e marroni, radioattivando il 40 per cento dell’area cittadina. Simultaneamente, una colonna di fumo bianco a forma di fungo salì a 3000 metro d’altezza in 48 secondi, e in 8 minuti e mezzo raggiunse i 9.000 metri ai confini della stratosfera. Un quarto d’ora più tardi una pioggia densa e vischiosa, che dopo due ore si trasformava in pioviscolo, precipitò in terra le particelle radioattive di cui la nuvola era carica. La pressione dell’aria appiattì al suolo tutti gli edifici entro un raggio di 5 chilometri e mezzo. Venti minuti dopo l‘esplosione, una serie di incendi ridussero in cenere una gran parte di edifici, divampando in vari punti della città.
In questa catastrofe senza precedenti più di 240 mila persone perdettero la vita e più di 100 mila riportarono ferite di varia gravità.

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