Irascibile, rissoso, protervo, al tempo stesso adorato e conteso già dai collezionisti dell’epoca: Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
Caravaggio è tornato a Roma , la città cui tutto fece: fama, ricchezza e rovina. Caravaggio è tornato dopo esserne fuggito nel 1606 per avere ucciso con la punta del suo inseparabile spadino Ranuccio Tomassoni; quattro anni di peregrinazioni affannose e poi la morte sulla spiaggia di Porto Ercole, quattrocento anni fa, il 18 luglio 1610.
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio dal nome del paese dell’interland milanese dove nacque, a Roma era una celebrità anche al suo tempo: irascibile, rissoso, protervo ma anche Egregius in Urbe pictor, adorato e conteso dal ricco e colto collezionismo privato, come dal clero che se ne avvalse nelle proprie chiese per quella sua pittura umile e austera proprio come il messaggio del Salvatore.
Alcuni suoi capolavori:
La canestra di frutta, sfolgorante icona della Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
Tutto questo è dipinto dal Caravaggio con una tecnica e una invenzione sbalorditivi per un giovanissimo artista intorno al 1590 nella bottega di Federico Zuccari per dipingere solo esclusivamente fiori e frutta nel suo precoce apprendistato romano. Ambizioso e sicuro del suo talento, in mostra due disobbedienze al dettato del suo maestro, altrettante figure di suoi coetanei inserite tra la frutta e i fiori obbligati: un superbo Bacco che arriva dal museo fiorentino degli Uffizi e un giovane suonatore di liuto, un amico portoghese dell’artista, languido e seducente nel suo uscire da una tenebra scura che gli sta alle spalle. Il malioso fanciullo arriva direttamente dall’Ermitage di San Pietroburgo. E con il suo museo russo, concorrono alla eccezionalità della mostra, prestiti illustrissimi: il Museo di Dublino, il Kunsthistoriches Museum di Vienna,
meraviglie di Caravaggio.è uno dei migliori dal rinascimento!
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