L’acne è tipica di chi ha difficoltà a esprimere il suo eros. Non vergognarti delle tue fantasie anche se sono trasgressive.
Le cause più frequenti.
L’acne è un’infiammazione dei follicoli dei peli e delle ghiandole sebacee.
E’ dovuta a un aumento della produzione di sebo da parte delle ghiandole cutanee.
E’ legata a squilibri degli ormoni sessuali, fenomeni comuni durante la pubertà, quando aumenta la produzione di androgeni che stimolano le ghiandole sebacee.
Esiste però, anche l’acne della “donna in carriera”.
Si manifesta dopo i 35-40 anni, ed è legata agli sbalzi ormonali.
La causa può essere anche lo stress. La tensione attiva la ghiandola surrenalica e aumenta la produzione di androgeni.
Anche una dieta troppo ricca di carboidrati, però, può contribuire a innalzare i livelli.
La lettura psicosomatica
L’acne è una malattia di “fuoco” la pelle si arrossa brucia.
Non a caso l’acne esplode nell’adolescenza, quando il fuoco sessuale si “accende”.
Questi piccoli vulcani sulla pelle testimoniano un eros che ristagna o una sessualità che si nasconde, è il segnale di chi ha paura di affrontare i propri desideri, che vivono male le emozioni. Il consiglio è, invece, di esprimerle. E di non vergognarsi delle fantasie.
Il rimedio sprint
Contro l’acne è utile l’uso costante di un detergente, una pulizia del viso dall’estetista, una crema a base di alfa-idossiacidi e delle maschere di argilla astringenti, e cosmetici non “unti” cioè oil free.
Donne cavia: acne curata col farmaco per la prostata
Nessuna sapeva di assumere un rimedio che, in altri Paesi europei, è utilizzato per la castrazione fisica. E ora, 32 medici sono stati segnalati al ministero e alle Asl
Lo scandalo è partita da una tranquilla e sonnacchiosa provincia come quella di Matera, potrebbe preso estendersi a macchia d’olio in tutta Italia. La somministrazione di farmaci a base di molecole di ciproterone e flutamide a donne tra i 20 e i 40 anni, infatti, è già stata accertata anche nelle province di Napoli, Brescia, Bari e Taranto. “I farmaci sono legali: la loro prescrizione alle pazienti”, visto che servono a combattere il cancro alla prostata in fase avanzata. Le vittime stanno bene. Per ora. Sono, infatti, da verificare eventuali effetti secondari. Si tratta di un caso di sperimentazione selvaggia? Le donne che hanno assunto quei farmaci non avevano fornito alcun consenso per prestarsi a eventuali esperimenti. Ma l’ipotesi di illecito è proprio quella di sperimentazione farmacologia non autorizzata che viene punita con una sanzione amministrativa compresa tra i 20 mila e i 60 mila euro. Dovrebbero pagarla i 32 dottori, tra ginecologi, dermatologi e medici di base (individuati dalle Fiamme Gialle di Matera), che hanno prescritto farmaci con indicazioni terapeutiche, autorizzate dal Ministero della Salute, e strettamente riconducibili alla cura del carcinoma prostatico o in operabile e in stato avanzato. I medici coinvolti sono stati segnalati al ministero della Salute, all’Agenzia nazionale del farmaco e alle Asl di appartenenza.
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