Valori al di sotto di 200 (mg/dl)
Patologie (malattie cardiovascolari)
E tu quanto colesterolo mangi?
Il colesterolo viene sintetizzato naturalmente dal fegato, ma è introdotto nell’organismo anche attraverso i cibi. Per tenerne a bada il livello, quindi, devi moderare sia il consumo sia degli alimenti che ne sono particolarmente ricchi sia di quelli (soprattutto i grassi saturi e i “trans”) che l’organismo utilizza per produrlo “in proprio”.
Ma quanto colesterolo è contenuto nei cibi che portiamo in tavola ogni giorno?
Le frattaglie, per esempio, ne sono ricchissime.
Il top sono le cervella, un etto ne fornisce ben 2.000 mg circa, contro i 52 mg del coniglio, o i 50 della fesa di tacchino. Un po’ di attenzione anche alle uova di gallina: meglio non consumarle non più di due volte a settimana, perché contengono circa 300 mg di colesterolo per 100 grammi . Via libera, invece, al pesce (un etto di alici contiene solo 61 mg di colesterolo, il tonno 70 e la trota 55). Anche tra i condimenti occorre saper distinguere: meglio puntare sull’olio extravergine d’oliva, che come tutti gli olii vegetali è del tutto privo di colesterolo. Nessuna controindicazione, invece, per frutta e verdura e per i cereali, il cui apporto di colesterolo è davvero modesto. Vuoi saperne di più e scaricare la tabella che riassume i valori di colesterolo in tutti i principali alimenti? Vai sul web e clicca su www.proactiv.it
Le virtù del mirtillo
Il mirtillo aiuta a combattere le malattie cardiovascolari. Da uno studio dell’Università di Lavali, in Canada, emerge che il suo consumo quotidiano aumenta dell’otto per cento il tasso del colesterolo “buono” (Hdl) che contrasta quello cattivo (Ldl).
Le cose da sapere
Il pericolo aumenta per i fumatori
Il colesterolo alto non dà alcun sintomo, ma predispone alle pericolose malattie cardiovascolari, all’aterosclerosi e ad altre importanti patologie, per esempio, infarto e ictus.
La sua profondità aumenta quando si accompagna ad altri fattori di rischio, come la pressione alta, il diabete o il fumo. Ma combatterlo non è difficile: il colesterolo si vince evitando cibi sbagliati, facendo moto e utilizzando integratori a base d’olio di pesce. I farmaci, le statine in particolare, sono indispensabili nei casi più ostinati o in cui coesistono gli altri fattori di rischio.
Dolci
Arrivano quelli abatti-colesterolo
Presto il colesterolo sarà sconfitto unendo l’utile al dilettevole. Stanno infatti per entrare in commercio dolcetti che contengono una combinazione di steroli vegetali e psillio, una pianta officinale. Mangiarne due al giorno pare che faccia diminuire del 10% la concentrazione di colesterolo Ldl (cattivo) nel sangue, mentre il colesterolo buono (Hdl) resta invariato.
Gli steroli vegetali funzionano bloccandone l’assorbimento di colesterolo dai cibi ingeriti, mentre lo psillio è una fonte eccellente di fibre solubili, benefiche contro l’obesità, l’ipertensione, la sindrome dell’intestino irritabile, la stitichezza, le emorroidi e le malattie coronariche.
Colesterolo
Si tiene sotto controllo
Movimento, dieta, integratori e alcune piante: ecco la strategia salva-arterie
Il colesterolo è un grasso presente nei tessuti, nel sangue e nella linfa, e svolge importanti funzioni per l’organismo. Quando il tipo di colesterolo Ldl (Low density lipoproteins, o lipoproteine a bassa densità) è un eccesso può formare nel sangue placche che si depositano sulle arterie causando, alla lunga, la loro ostruzione. E, quindi, importante tenere sotto controllo il tasso di colesterolo con corrette abitudini alimentari e un’attività fisica regolare. Quando è necessario, si può intervenire con alcune erbe in grado di eliminare il problema e con integratori di acidi grassi essenziali di vitamina E (circa 300 mg al giorno) e di oligoelementi. Particolarmente indicata, in questo caso, è anche la leticina di soia.
Per sciogliere i grassi
Un’erba che sta dimostrando buone virtù ipolipidemizzanti è il cosiddetto Crisantello (Chrysantellum indicum o Chrysanthellum americanum), che ha anche attività protettrici per i vasi sanguigni e per il fegato. È presente in diversi preparati, ma si può prendere anche come tintura madre: 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua per 3 volte al giorno, lontano dai pasti.
Per far lavorare bene il fegato
Un’ottima attività ipocolesterolemizzante cì viene svolta anche dalle erbe tradizionalmente impiegate per la depurazione del fegato quali il carciofo (Cynara scolymus e il rosmarino (Rosmarinus officinalis), che si possono prendere anche nello stesso periodo.
Della si consigliano 50 gocce di tintura madre in acqua prima dei due pasti principali, del rosmarino si utilizzano 35 gocce di tintura madre in acqua dopo i pasti.
Queste erbe sono reperibili anche in altre forme, per esempio compresse da usare secondo i dosaggi riportati sulla confezione. Un’azione moto efficace contro il colesterolo viene svolta anche dall’ulivo(Olea europea), un rimedio che abbassa anche la pressione e non va, quindi, utilizzato da chi tende ad averla troppo bassa. Si prende in genere come tintura madre: 25 gocce in acqua per tre volte al giorno.
Da sapere
I dosaggi si intendono indicativi per adulti privi di allergie, non in gravidanza o allattamento.
È bene chiedere un parere medico per rimedi più adatti da adottare in caso di altre malattie e cure con farmaci.
I cibi che non alzano il colesterolo
Pesce; latte scremato; verdura e frutta; olii vegetali; pollo e riso; legumi; ricotta e fiocchi di latte.
…E quelli da consumare con moderazione
Carne; formaggi; frattaglie (fegato cervello)); latte intero; uova; burro e strutto.
Il giusto equilibrio tra buono e cattivo
L’assunzione di formaggio e cacao è solitamente sconsigliata in quanto sono considerati alimenti colestorolizzanti.
Estremamente indicato è, invece, il consumo regolare di pesce.
Sei su dieci oltre la soglia
Protette dagli estrogeni durante l’età fertile, noi donne perdiamo questo scudo superata la soglia degli anta, quando l’aumento del tasso di colesterolo diventa uno dei problemi più comuni.
In Italia, del resto, secondo l’Istituto superiore di sanità (ISS) oltre la metà della popolazione lotta contro il tasso eccessivamente alto di colesterolo: il 21 per cento degli uomini e il 25 per cento delle donne supera i 240 mg/dl (considerato il valore limite del colesterolo totale nel sangue), mentre il 36 per cento dei maschi e il 33 per cento delle femmine si trova in condizioni limite, tra i 200 e i 239 mg/dl. In pratica, quasi 6 persone su 10 hanno valori superiori alla soglia considerata.
«Oggi tendiamo ad avere uno stile alimentare particolarmente disordinato», spiega il dottor Andrea Poli, direttore scientifico di Nutrition Foundation of Italy (Nfi) e di Fondazione Italiana per il cuore (Fipc). «Quindi nonostante i valori del colesterolo dipendano solo per il 30 per cento da quello che si mangia, probabilmente la sedentarietà e lo stress incrementano parecchio il peso negativo di una dieta scorretta». Volendo tracciare infatti una graduatoria delle cause dell’ipercolesterolemia, subito dopo la predisposizione genetica troviamo l’obesità e il sovrappeso, seguiti da una dieta ricca di dolci e grassi animali.
Prevenzione e cura
Riassumendo, la prevenzione sta nello stile di vita: meno sedentarietà e menu leggeri (niente dolci, pochi grassi animali) a base di verdure, soia, legumi e pesce inetgrati con perle di Omega 3 e omega 6 tratti da pesce azzurro, alghe e ribes. «Se invece,, il problema è già conclamato», dice la dottoressa Stefania Piloni, ginecologa responsabile dell’Ambulatorio di medicina naturale dell’Ospedale San Raffaele di Milano «la medicina naturale propone un rimedio che è la grande novità fitoterapica dell’anno: il monascus, estratto dal rosso fermentato, che agisce proprio come le statine. Ne basta una compressa al giorno, presa anche lontano dai pasti (a differenza dei farmaci allopatici che devono essere assunti sempre con alimenti) per ridurre i livelli di Ldl e colesterolo totale».
Soia e lecitina
Non dovrebbero mancare in cucina, soprattutto dopo i cinquant’anni. L’olio di soia, infatti, ha un elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi omega 3, mentre la lecitina è un integratore composto da fosfolipidi essenziali che proteggono il cervello dai danni dell’età e dagli effetti dello stress psicofisico. Come utilizzarli? L’olio di soia non regge la cottura (ha un punto di fumo molto basso e si deteriora ad alte temperature), quindi va usato crudo, eventualmente miscelato con quello extravergine d’oliva per condire insalate, sughi, minestre e piatti di verdura cotta. La lecitina, invece, si può acquistare nella forma granulare e aggiungere alle bevande, ai sughi e alle salse.
Gli integratori da bere
Buoni come uno yogurt, utili come rimedi anticolesterolo. Sono i nuovi cibi funzionali integrati con steroli vegetali. A base di latte addizionato con bacilli probiotici, vengono arricchiti con principi vegetali che consentono di ridurre fino al 10 per cento l’Ldl dopo solo tre settimane d’assunzione, se associati a una dieta varia e bilanciata, ricca di frutta e verdura. Quando consumarli? Uno studio pubblicato nel 2005, sulla prestigiosa rivista European journal of clinical nutrition ha divelato che sono più efficaci se assunti durante i pasti.
Colesterolo: anche se basso, può essere brutto e cattivo
Il livello di colesterolo è importante, ma anche le dimensioni delle molecole di colesterolo sono un indicatore di rischio cardiovascolare. Se le molecole di colesterolo buono (quelle che eliminano il colesterolo cattivo dalle arterie coronariche) sono piccole, funzionano meno efficientemente. E se le molecole di colesterolo cattivo sono piccole, si attaccano più facilmente alle pareti arteriose. L’autore dello studio, il dottor David Freedman, del Centers for Disease an Prevention, raccomada il controllo delle dimensioni delle lipoproteine nei pazienti con fattori di rischio. Il tuo medico può informarsi sul test al sito www.Lipoprofile.com.
Stop al colesterolo
Eulipid è un integratore alimentare a base di Barberina, Bioflavonoidi e Policosanoli con Resveratrolo, Tocotrienoli e Coenzima Q10. Questi principi nutritivi contribuiscono a ripristinare il fisiologico equilibrio dei livelli ematici di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi. Ingrediente chiave di Eulipid è la Berberina , un alcoloide coadiuvante nel trattamento degli squilibri dei grassi ematici. La Berberina riduce i livelli plasmatici di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi. Inoltre Eulipid aumenta il trasporto di glucosio all’interno delle cellule con riduzione della glicemia.
Info: U.G.A. Nutraceuticals – Gubbio (PG)
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Il colesterolo si combatte prima di tutto a tavola
È necessaria una corretta informazione per conoscere questo elemento che si trova soprattutto nel sangue, nel cervello e nella bile. Perché può essere rischioso per cuore e circolazione. Ecco come tenerlo a bada con una corretta nutrizione.
Al colesterolo viene attribuito una serie di patologie a carico di arterie e organi vitali; particolarmente si ritiene che le arterie coronariche e il cuore possono essere influenzati dall’elevato contenuto di colesterolo nel sangue con conseguente infarto del miocardo. In effetti, il ruolo che riveste il colesterolo è ben più complesso di quello che si creda: per avere un’informazione corretta è necessario un esame più completo ed approfondito dell’argomento. Innanzitutto si deve precisare che il colesterolo è un normale costituente dei tessuti degli animali; esso si trova, in maggiore quantità nel vervello, nella bile e nel sangue. La sua sintesi si svolge soprattutto a livello epatico, anche se vi partecipano altri organi, come il surrene, il testicolo e l’aorta; la sua eliminazione avviene attraverso la bile. La presenza del colesterolo nell’organismo umano consente tutta una serie di funzioni biochimiche e fisiologiche di grande importanza per il buon funzionamento dell’organismo. In primo luogo, il colesterolo partecipa alla formazione e alla riparazione delle membrane cellulari e delle guaine nervose, per cui senza di esso la crescita e la divisione cellulare non sarebbe possibile. Inoltre rappresenta la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei e sessuali, il testosterone, l’estradiolo, il progesterone eccetera. Partecipa come precursore della sintesi della vitamina D, ed è proprio al colesterolo che si deve la corretta formazione delle ossa ed il trasporto degli acidi grassi nel sangue per consentire il loro metabolismo.
I tipi di colesterolo ematico
Il colesterolo non è in condizione di circolare nel sangue da solo, ma si deve muovere legato a particolari proteine sotto forma di lipoproteine che si completano da emulsionanti cioè permettono al colesterolo ed anche ai grassi, insolubili in acqua, di spostarsi in un mezzo acquoso quale è il sangue. Il colesterolo ematico si distingue in tre classi secondo le caratteristiche delle lipoproteine a cui è legato: Vldl, (Very Density Lipoprotein), a bassissima densità sono lipoproteine addette soprattutto al trasferimento del grasso;
L’olio di oliva è uno dei condimenti più sani, e favorisce il cosiddetto colesterolo “buono”.
Ldl (Low Density Lipoprotein), a bassa densità ovvero “colesterolo cattivo”, sono lipoproteine che veicolano dal 60% all’80% del colesterolo serico; sono le più pericolose in quanto presentando molte affinità con le cellule dell’endotelio delle arterie, liberano il colesterolo sulla parete dei vasi, che va costituire la placca ateromatosa dell’aterosclerosi;
Hdl (High Density Lipoprotein), ad alta densità, ovvero “colesterolo buono”, sono le lipoproteine che rimuovono il colesterolo dalle arterie riportandolo nel fegato.
La distinzione del colesterolo ematico rappresenta il motivo per cui sia i medici sia i certificati di analisi si riferiscono alle lipoproteine e fa comprendere l’importanza genetica del problema in quanto il tipo e la quantità delle proteine che vanno a costituire le lipoproteine sono la conseguenza dell’informazione genetica e quindi risulta essere prefissata ereditariamente. Quindi è evidente che i tipi di colesterolo sono tra di loro indipendenti ed hanno funzioni differenti: il ruolo del colesterolo Hdl, infatti, è quello di “spazzino” delle arterie che riduce l’effetto negativo nella formazione delle placche causate dal colesterolo Ldl.
Ecco perché è importante, nella valutazione di una possibile situazione patologica, prendere in considerazione non tanto il colesterolo totale, quando il rapporto: Colesterolo totale/Colesterolo buono Hdl. Questo rapporto prende il nome di “indice di rischio cardiovascolare” e per un soggetto sano deve essere inferiore ai valori di 5 di 4,5 rispettivamente per per l’uomo e per la donna.
Fattore di rischio
Non è ancora chiaro cosa determini la partecipazione del colesterolo Ldl alla formazione delle placche: un soggetto potrebbe avere il valore di colesterolo Ldl alto, ma nessuna placca ed un altro averlo abbastanza basso, ma avere la formazione di placche a livello di pericolosità. Ecco perché nella valutazione del rischio cardiovascolare si ritiene che possano contribuire altri fattori. Studi epidemiologici che hanno messo in relazione lo stile di vita di pazienti e l’infarto coronario, hanno evidenziato come i fattori di rischio che incidono maggiormente sono, in ordine di importanza: il fumo, l’ipertensione, il diabete, il colesterolo alto e l’obesità. Da tutto ciò risulta ridimensionato il ruolo del colesterolo, in particolare quello assunto con gli alimenti se si considera che esso rappresenta solo il 20% in quanto il restante 80% è di produzione endogena, cioè sintetizzato dall’organismo umano: la produzione è di circa 1-2 g/giorno mentre l’apporto con gli alimenti può oscillare dai 200mg ai 500mg. Ecco, quindi, che l’alimentazione, riferita all’apporto di colesterolo con gli alimenti, esce ridimensionata come fattore di rischio delle patologie cardiovascolari, ma deve essere presa in considerazione e tenuta sotto controllo per altri aspetti.
Interventi alimentari per tenere sotto controllo la colesterolemia
Per prevenire possibili danni e proteggere la salute è in primo luogo necessario un controllo della quantità e della qualità dei grassi consumati e delle calorie totali essunte con la dieta. Infatti studi hanno dimostrato che, in generale, la quantità di grassi alimentari, in particolare di grassi saturi e trans delle calorie ingerite influenzano i livelli colesterolemia; una loro limitazione e controllo con la dieta riduce la probabilità di incorrere nelle patologie ad essi associate. I grassi dei cibi ad elevato tenore di acidi grassi saturi tendono ad innalzare i livelli di colesterolo ancor più di quanto non faccia lo stesso colesterolo apportato con gli alimenti. Fra questi rientrano soprattutto i prodotti lattiero-caseari, come i formaggi, la panna ed il burro, le carni grasse ed i loro derivati come le salsicce e certi oli vegetali, come l’olio di panna e di cocco che vengono spesso utilizzati per la preparazione di prodotti in busta come le patatine. Anche altri acidi grassi cosiddetti trans tendono a far innalzare il livello di colesterolo nel sangue, favorendo l’aumento del “colesterolo cattivo”. Questi acidi grassi sono presenti, naturalmente, nei prodotti ricavati dagli animali ruminanti, quali la carne ed il latte e possono essere presenti negli alimenti trasformati, quali le margarine in conseguenza dei trattamenti industriali che subiscono gli oli vegetali per produrre questo tipo di grasso.
Interventi alimentari per ridurre la colesterolemia
Una adeguata scelta alimentare può incidere sul contenuto di colesterolo nel sangue; a tal fine sono da privilegiare il consumo di quegli alimenti i cui grassi tendono ad innalzare la quota di colesterolo Hdl (colesterolo buono). Rientrano in questa categoria quegli alimenti che contengono grassi ad elevata concentrazione di acidi grassi insaturi. Essi sono rappresentati dagli oli vegetali, dalle noci, dalle nocciole, dalle olive e dal pesce. L’olio di oliva, tra gli oli vegetali, è particolarmente ricco in acidi grassi monoinsaturi soprattutto acido oleico il quale presenta due vantaggi: fa diminuire il livello nel sangue delle lipoproteine a bassa densità Ldl (“colesterolo cattivo”); fa aumentare i livelli delle lipoproteine ad alta densità (“colesterolo buono”). Anche l’olio di semi generalmente ricco di acidi grassi polinsaturi del tipo omega 6 è efficace nel diminuire il livello delle Ldl nel sangue anche se, al contrario dell’olio d’oliva, non è in grado di aumentare il colesterolo buono. Restano infine da esaminare i grassi del pesce i quali, essendo ricchi di grassi del tipo omega3, sono capaci di far diminuire nel sangue tanti il livello di trigliceridi quanto la capacità di aggregazione delle piastrine, ossia il rischio di trombosi, proteggendo così l’organismo dalla possibile insorgenza di malattie cardiovascolari.
Il carciofo, alimento ricco di fibre che diminuiscono la colesterolemia.
Alimenti funzionali per ridurre il colesterolo
Recenti studi hanno dimostrato come alcuni costituenti naturali dei prodotti di origine vegetale hanno la proprietà di legare il colesterolo riducendo l’assorbimento nell’intestino, facilitandone l’eliminazione e quindi diminuendo la colesterolemia. Tale capacità è caratterizzata dalla fibra alimentare solubile formata da pectine, mucillagine e gomme e dei fitosteroli. Della prima sono particolarmente ricche il carciofo, i legumi, l’orzo, le carrube e la frutta secca in genere 30g/giorno, quantità superiore a quella che attualmente si assume in Italia. Per raggiungere i livelli raccomandati è bene consumare maggiori quantità e più frequentemente alimenti ricchi di fibra. Anche i fitosteroli, i più comuni dei quali sono il beta-sitosterolo, il campesterolo e lo stigma sterolo, sono sostanze naturalmente presenti in molti alimenti tra cui le noci, le mandorle, i cereali, la frutta, la verdura e l’olio di oliva.
Il meccanismo di azione di questi steroli nella diminuzione del colesterolo nel sangue dipende dalla capacità di assorbimento dall’intestino e si basa sulla sostituzione del colesterolo all’interno delle micelle che sono veri e propri “taxi del colesterolo”. I foto steroli assorbiti hanno il vantaggio, rispetto al colesterolo, di non produrre placche aterosclerotiche, ma hanno degli effetti colate reali negativi, quali la riduzione nel sangue della concentrazione dei carotenoidi, precursori di vitamine importanti e protettive di alcune malattie degenerative, ed il divieto di assunzione per quei pazienti affetti da sitosterolemia, patologia piuttosto rara che si manifesta con aterosclerosi prematura e danni cardiovascolari. Attraverso il consumo di fitosteroli il risultato finale ottenibile è una riduzione netta della colesterolemia, oscillante tra l’8 e il 14%, ottenibile in seguito all’assunzione di alimenti arricchiti con steroli vegetali in quantità pari a 1,6-2 g/giorno. Da tutto emerge come un’alimentazione basata su quegli alimenti che veicolano fibra solubile e fitosteroli sia in grado di ridurre naturalmente il colesterolo ematico. L’industria alimentare è stata effettuata su alimenti di largo consumo sulla base sulla base di queste acquisizioni scientifiche e al fine di integrare con queste sostanze quei regimi alimentari poveri di fibra solubile e di fitosteroli hanno messo recentemente in commercio alimenti funzionali arricchiti in questi due componenti. In particolare, questa addizione è stata effettuata su alimenti di largo consumo come il latte e i latti fermentati. A tal riguardo, nel dicembre 2004 l’Unione Europea ha autorizzato la commercializzazione di bevande a base di latte addizionate di fitosteroli e fitostanoli e a cui ha fatto seguito la comparsa in commercio di prodotti a base di latte con spiccate capacità anticolesterolizzanti. È possibile quindi concludere come una giusta alimentazione sia un rimedio efficace per combattere il colesterolo e ridurre al minimo i rischi di aterosclerosi. Insomma, è possibile percorrere la via della prevenzione con un’alimentazione corretta e mirata prima essere costretti a ricorrere ai farmaci ad azione anticolesterolizzante, come le statine.
Attenzione ai cibi in tavola
Alimenti di origine animale da limitare
Acidi grassi saturi
|
(mg/100g)
|
Coscia di agnello cotto al forno
|
1,83
|
Filetto di branzino
|
1,67
|
Uova
|
3,17
|
Burro
|
48,78
|
Panna
|
13,91
|
Formaggio
|
17,53
|
Alimenti di origine vegetale da limitare
Acidi grassi
|
(mg/100 g)
|
Margarina
|
26,43
|
Olio di cocco
|
86,80
|
Olio di palma
|
47,10
|
Il colesterolo negli alimenti
(mg/100 g)
| |
Burro
|
250
|
Lardo
|
69
|
Uova
|
371
|
Strutto
|
95
|
Cervello bovino
|
2000
|
Tuorlo di uovo
|
1350
|
Albume d’uovo
|
0
|
Panna
|
43
|
Latte
|
11
|
Formaggio grana
|
109
|
Mozzarella
|
46
|
Cuore
|
274
|
Fegato
|
191
|
Salmone affumicato
|
50
|
Aragosta
|
70
|
Pancetta
|
80
|
Ostriche
|
150
|
Cozze
|
121
|
Gamberi
|
150
|
Salmone fresco
|
35
|
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