Infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono gli organi del sistema nervoso centrale.
Innanzitutto, cos’è la meningite?
«Un’infezione delle membrane, le meningi, che avvolgono il cervello e il midollo spinale».
Quali sono i sintomi?
«Febbre, rigidità dei muscoli posteriori del collo, in pratica si fa fatica a piegare la testa, vomito, alterazione della coscienza, sonnolenza, convulsioni. I sintomi sono sempre gli stessi anche se a provocare la malattia possono essere agenti diversi».
Sia virus sia batteri?
«Si. Ma i più pericolosi sono i batteri, due in particolare: il meningococco e lo pneumococco. Degli 850 casi circa di meningite che ogni anno si registrano in Italia, un terzo è provocato dal primo e altro terzo dal secondo».
Come si scopre la malattia?
«Analizzando il liquido che scorre tra il midollo spinale, il cervello e le meningi prelevato da una puntura lombare».
Come avviene il contagio?
«Attraverso la saliva. Ma succede solo nei rapporti stretti: tra conviventi, oppure tra persone che nei 7 giorni precedenti la malattia sono entrati in contatto con la saliva della persona infetta: usando le stesse posate, lo stesso spazzolino da denti, o con un bacio».
Non basta essere stati nello stesso ambiente?
«No, altrimenti i casi non sarebbero così rari. È una malattia grave: nel 10-14 per cento è mortale, in 15 casi su 100 lascia tracce nel sistema nervoso».
Come si cura?
«Con gli antibiotici. Per i bambini sotto i 5 anni, gli adolescenti, i giovani, gli anziani e le persone con carenze immunitarie, cioè soggetti a rischio, può essere utile il vaccino, anche se non protegge da tutti i ceppi batterici».
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