Rimedio goloso per la tosse
Che la cioccolata facesse bene era noto: ora, grazie a uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori britannici su dieci volontari sani, è emerso che è ottima anche per curare la tosse. Tutto merito della teobromina, una sostanza più potente ed efficace della codeina, presente nel cacao.
A che cosa serve la tosse?
La tosse serve a rimuovere dalla trachea e dai bronchi il materiale che può ostruire le vie respiratorie. Quando un piccolo oggetto viene ingoiato inavvertitamente, oppure quando sostanze prodotte dall’organismo (come il catarro) si accumulano ostacolando il passaggio dell’aria, le terminazioni nervose poste nella trachea e nei bronchi generano un riflesso che causa i colpi di tosse, con cui l’organismo cerca di liberare le vie respiratorie.
L’impulso nervoso parte dai recettori locali e arriva al cervello che, dal centro della tosse situato nel tronco cerebrale, manda ai muscoli respiratori l’ordine di contrarsi e provocare i colpi di tosse. Questo avviene anche quando si fuma la prima sigaretta o si respira aria che contiene sostanze inquinanti: l’organismo, infatti, cerca di liberarsi con lo stesso meccanismo dalle particelle irritanti che vengono introdotte con la respirazione.
Visto nella sua dinamica, il colpo di tosse è costituito da un’ispirazione profonda al termine della parte della glottide, la fessura situata nella laringe, viene chiusa; quando la grande quantità d’aria introdotta spinge contro la glottide, ne causa l’apertura improvvisa uscendo in modo violento a una velocità molto elevata, che può raggiungere i 12 metri al secondo.
Un atto riflesso simile alla tosse è lo starnuto: si tratta anche in questo caso di un passaggio d’aria molto veloce, provocato dai recettori all’interno del naso, che serve a liberare le cavità nasali da ciò che può ostacolare il passaggio dell’aria.
C’è quella secca e quella grassa, l’asinina, la canina e quella con il fischio: sono davvero tanti i tipi di tosse. Fondamentale riconoscerla per intervenire adeguatamente
Si allevia principalmente con l’acqua, bevuta da sola o sotto forma di bevanda calda, oppure diffusa nell’aria con vaporizzatori. Umidificatori o strumenti specifici come inalatori. Per mandare via la tosse bisogna poi riposarsi, sapendo che in genere non può durare più di 2 o 3 settimane. per sconfiggerla i fretta, di solito, si ricorre a farmaci di automedicazione, molto utili a patto che, prima di assumerli, si chieda consiglio al farmacista. Una consulenza necessarie perché con lo stesso termine “tosse” ci si riferisce a tantissime forme del medesimo disturbo, che possono differire anche parecchio tra loro; e, per questo, richiedono attenzione e medicinali totalmente diversi.
Un utilissimo mezzo di difesa
La tosse non è altro che un meccanismo di difesa, un riflesso automatico che attraversando una violenta e rumorosa espirazione aiuta a tenere pulita la gola e le vie respiratorie, espellendo eventuali oggetti estranei. Quindi, anche se è fastidiosa, bisogna sempre considerare che serve all’organismo per proteggersi dagli “attacchi esterni”.
Nei bambini sotto i due anni il sintomo tosse in quanto tale non va curato con medicinali e in quelli più grandi occorre stare molto attenti all’etichetta e chiedere chiarimenti al proprio farmacista di fiducia o al pediatra. Non tutti i prodotti sono adatti ai bambini e per molti occorre adottare precauzioni particolari. Se dura più di due o tre settimane si può parlare di tosse cronica: un disturbo che può nascondere altri problemi come asma, allergie, un’ostruzione cronica delle vie respiratorie, problemi di reflusso gastroesofageo o altri disturbi alla gola.
Come fare a riconoscerla
Riuscire a riconoscerla quale tipo di tosse ci ha “preso alla gola” può aiutare a gestire la situazione nel migliore dei modi e anche capire quando è il caso di cercare un aiuto medico. Ecco un elenco delle principali forme di tosse e le condizioni in cui di solito si manifestano.
Secca e canina
Questo tipo di tosse è causata in genere dall’infiammazione e dal gonfiore delle alte vie respiratorie. Se di gonfia la zona in prossimità delle corde vocali può persino risultare difficile respirare. Il disturbo può essere dovuto a laringotracheobronchite, un problema diffuso nei bambini piccoli, che si manifesta anche con raucedine e difficoltà respiratorie notturne. Oppure può essere imputabile ad allergie o al cambio di temperatura. Ma, più spesso, è di origine virale ed è legato ai virus influenzali. La tosse insorge all’improvviso, spesso di sera o di notte, accompagnata da respirazione aspra e pesante quando si inspira l’aria.
Asinina o con fischio
È quella che comunemente viene chiamata pertosse: un’infezione delle vie respiratorie causata da un batterio, la Bordetella pertussis. La tosse asinina inizia con una bronchite, con molto catarro e via via diventa sempre più insistente e grave.
Compaiono dei veri e propri accessi: una serie di colpi di tosse continui, sempre più ravvicinati, che impediscono di respirare normalmente, e spesso terminano con un’ispirazione forzata che produce il caratteristico “urlo” o taglio.
Accompagnati spesso da vomito e da espulsione di muco chiaro, gli accessi possono essere più o meno frequenti nella giornata, può diventare più invadenti di notte.
Questa tosse, in genere, non dura più di qualche settimana e il contagio avviene attraverso saliva e muco nelle fasi iniziali della malattia. Esiste anche un vaccino contro il batterio che la provoca: viene somministrato a neonati e bambini di età inferiore a sette anni.
Tosse notturna
È una caratteristica comune a molte forme di tosse, quella di peggiorare di notte, perché il naso congestionato chiuso asciuga e fa si che la gola si secchi, causando irritazione. Questo fenomeno però è un problema soltanto se si impedisce di dormire o causa risvegli improvvisi per l’apnea. Un altro tipo di tosse che si manifesta soprattutto di notte è quella provocata dall’asma. Lo scatenarsi notturno dei “colpi” è dovuto al fatto che le vie aeree sono più sensibili e si irritano più facilmente.
Se colpisce di giorno
Quando invece la tosse si fa sentire soprattutto di giorno allora i colpevoli possono essere le allergie, le sindromi da raffreddamento, o infezioni delle vie respiratorie. In questi casi gli accessi di tosse di notte celano e peggiorano quando ci si espone all’aria fredda. La prima regola è evitare che nell’ambiente frequentato di giorno (casa, lavoro) ci siano agenti che favoriscono la tosse come fonti di freddo, peli di animali o fumo di sigaretta.
Assieme alla febbre
Quando la tosse è accompagnata da qualche linea di febbre la causa può essere un semplice malanno da raffreddamento, soprattutto se il naso comincia a colare. Se però il termometro raggiunge e magari supera i 39° centigradi bisogna stare attenti, perché può voleri dire polmonite, soprattutto se accompagnata da un respiro breve e spossatezza. In questo caso è necessario consultare il medico.
Con il vomito
Talvolta la tosse può essere così intensa e ripetitiva da indurre lo stimolo del vomito.
Non c’è da preoccuparsi, perché di solito è un evento raro e non grave, a meno che non sia continuato nel tempo. A volte infatti la nausea e vomito possono essere ridotti da una quantità elevata di catarro che finisce nello stomaco.
Come comportasi se persiste
Le principali forme di tosse, come si è detto, possono durare al massimo qualche settimana; ma, a volte, si hanno frequenti ricadute. Accade soprattutto ai bambini e, in questi casi, è bene rivolgersi al pediatra. Una lunga durata della tosse può voler dire asma, allergie o infezioni croniche o la presenza di reflusso gastrico che irrita e stimola la tosse. Oltre tre settimane è quindi meglio rivolgersi a un medico.
Per sciogliere il catarro
Quando i polmoni e in tutto l’albero respiratorio è presente muco occorre intervenire con farmaci che aumentino il contenuto d’acqua nel secreto bronchiale, ne aumentino il volume e lo rendano più fluido. Tutto ciò serve a rimuovere il muco in modo più veloce perché, tramite le ciglia, ne agevola lo scorrimento dentro le vie respiratorie ed evita il ristagno, che può essere fonte di nuova infiammazione.
Ci sono principi attivi, come per esempio il sobrerolo, che assolvono efficacemente in tutte queste funzioni. È sempre meglio poi verificare che il farmaco anticatarro agisca rapidamente e sia ben tollerato. Perché alcuni mucolitici hanno diverse controindicazioni, come per esempio l’asma, l’ulcera oppure problemi di tipo epatico, renale o cardiaco.
Un controllo dal dottore
È opportuno rivolgersi al medico…
Ø Se respirare diventa difficile
Ø Se il respiro si fa frequente e affannoso
Ø Se le labbra o la lingua assumono un colore bluastro o scuro
Ø Se la febbre è alta in particolare per bambini e neonati e se non ci sono altri segni di congestione come il naso e la gola
Ø Se tra un colpo di tosse a l’altro il respiro diventa un fischio
Ø Se si espelle sangue con la tosse
Ø In bambini con meno di tre mesi che tossiscono per qualche ora
Ø Se si fischia inspirando o espirando
Ø Se ci si sente irritabili, svogliati e stanchi
Ø Se il muco è giallo scuro o verde
Ø Se si ha dolore al torace o altri sintomi.
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