Angiolina
Questo è il ritratto triste e questi sono i capelli:
una ciocca di seta nera vellutata.
E queste sono le lettere: più di mille;
lettere di una ragazza innamorata.
Angiolina si chiamava questa figliola
che è stata la prima innamorata mia!
Trent’anni sono passati… Mamma mia!
La tengo davanti agli occhi, pare ieri:
bocca di corallo, una faccina di cera,
un paio di occhi verdi, e ciglia nere,
senza rossetto… semplice e sincera.
Aveva sedici anni e io diciotto.
Faceva la sartina al Chiatamone.
Scendeva dal lavoro in punto alle otto,
a mi aspettava a me sotto al portone.
Senza parlare, subito sotto a braccetto
ci prendevamo ed andavamo a fare all’amore.
Vicino a casa sua, sopra a Brancaccio,
parole dolci e zucchero nel cuore.
Mettendoci appoggiati al muro,
a bocca a bocca, tutti e due abbracciati:
nella penombra di un angioletto oscuro,
quanti sospiri e baci appassionati!
Là davanti agli occhi, pare ieri:
bocca di corallo, una faccina di cera,
un paio di occhi verdi, e ciglia nere,
senza rossetto… semplice e sincera.
Nessun commento:
Posta un commento