SPERANZA

Chi spera fa andare le cose per il meglio

Avere speranza, fare affidamento sulla speranza, essere speranzosi, è uno stato d’animo che ha sempre aiutato a svolgere per il meglio le cose. Quando infatti si nutre speranza, si spera che... vuol dire che, osservata la questione sotto ogni punto di vista, si ritiene che ci siano tutti gli elementi per sperare. E’ ovvio che poi a queste forme di speranza vada aggiunto un pizzico di fortuna. E’ disperante quando un sanitario allargando le braccia, con il volto mesto, dice:

Mi dispiace, non c’è più speranza. Oppure quando noi riferiamo a chi è in attesa del buon esito di un affare o di una trattativa: E no... non c’è nemmeno da sperare. Ovvero non si può fare riferimento neppure a un auspicio, a un desiderio che... Sulla speranza si sono costruiti mottetti divertenti, situazioni goliardiche, canzoncine come quella che qualche anno fa Armando De Raza lanciò sul mercato. Si trattava di un appello di una lampada votiva, di “un’ora o mai più”.

Le prime parole intonavano: “Esperanza de escobar”. Per qualche estate la canzone di De Raza ha funzionato come buon auspicio, preghiera dell’eterno single. Ma poi, quando l‘essere single, sia al maschile che al femminmile, è parso addirittura uno status privilegiato, ecco che le cose sono cambiate. Insomma, nei momenti di vacche grasse la speranza è un pò tenuta da parte, ma quando poi invece l’aria è grigia e gli incontri, d’amore o professionali,  improbabili, la speranza che ciò accada è l’ultima spiaggia. Una volta, molti anni fa, un signore elegante corteggiò a lungo una signora altrettanto elegante. Fu un corteggiamento lungo, di quelli esasperanti per l’immobilità della persona desiderata e di conseguenza per la immobilità del promotore del desiderio. Quando alla fine la gentildonna domandò: Dopo tanti mesi e dopo aver pronunciato molte volte la parola speranza, cosa spera? E l’uomo mortificato, si limitò a dire:

Mi perdoni, è passato troppo tempo... non ricordo più cosa sperassi. Sarà per un’altra volta.