lunedì 6 agosto 2012

LE CORNA

Le corna

Ognuno di noi nasce con un destino:
la malasorte, a volte, va…, poi torna;
chi nasce con la gobba sulla schiena,
chi nasce col destino di portare le corna.

Io per esempio, e non me ne vergogno:
che ci devo fare se tardi l’ho appreso?
Pensavo: si ho avuto qualche corno,
ma no al tal punto da sentirmi offeso.

È stato ieri pomeriggio, la chiromante,
leggendomi con la lente la mano,
mi ha detto: «Siete stato un triste amante,
vedete questa linea come è strana?»
Questa si chiama la linea del cuore,
arriva in mezzo al palmo e poi ritorna.
Cosa vi devo dire, carissimo signore;
con questa linea voi tenete le corna.

«Guardate quest’altro segno fatto ad uncino,
questo segno ormai è da tutti risaputo
che la porta in mezzo al palmo San Martino,
il santo protettori dei cornuti».

Sentendo queste parole nel cervello
incominciai a fare mille pensieri.
Adesso vado a casa e faccio un macello,
per Dio, devo far correre i pompieri.
   
«Ma no… Chi ve lo fa fare?» (una voce interna
mi suggerì). Leva l’occasione.
Le corna ormai sono una cosa eterna,
non c’è niente da fare, è la solita canzone.
Lo stesso Adamo stava in paradiso,
eppure donna Eva l’ha tradito.
Sopra a queste corna fatte un sorriso,
che pure Napoleone era cornuto!».

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