martedì 7 agosto 2012

MELA


Come mela Se vi è scappata la mano con il sale mentre preparavate una minestra o uno spezzatino, il rimedio è semplice. Mettete nella pentola dove state cucinando qualche spicchio di mela (o di patata) e fate cuocere per un’altra decina di minuti. Alla fine della cottura togliete gli spicchi, che avranno assorbito il sale in eccesso.
Alimento
100 g di parte edibile
Acqua
G
Zuccheri
g
Fibra
g
Energia
kcal
Potassio
mg
Magnesio
mg
Vitamina A
(ret.eq.) ug
Vitamina C
Mg
Mela
82
10,0
2,6
38
125
3
8
6

Il più diffuso, il più numeroso, il più cucinato frutto del mondo
Spuntino “doc”, denti bianchi
LE CARATTERISTICHE
100 g di mela apportano in media 45 calorie. Sono ricchi di zuccheri (11 g), sali minerali, tra cui il potassio (120 mg), e hanno una buona dose di vitamine.
UN BUON MOTIVO PER MANGIARLA
La mela contiene la pectina, una fibra presente in particolare nella buccia, che, se presa regolarmente, aiuta a migliorare il passaggio del cibo nell’intestino prevenendo quindi la stipsi. Non solo: la pectina, una volta nello stomaco e a contatto con i liquidi, forma una massa consistente che dà sensazione di pienezza. Facendo della mela un perfetto spuntino “spezzafame”.
LO SAPEVI CHE...
Grazie alle fibre e al contenuto di acido ossalico, le mele contribuiscono a pulire i denti
Golden
Scoperta nel 1890 in Virginia (Usa) ha la buccia gialla con sfumature rosa. La polpa è compatta, croccante e succosa, con un forte sapore zuccherino.
Red delicious
E’ la mela della favola di Biancaneve: colore rosso intenso, forma allungata e simmetrica, gusto molto dolce.
Granny Smith
Originaria dell’Australia, arrivò in Europa alla fine dell’800. E’ la classica “mela verde”, dal colore della sua buccia.
ALTA QUALITA’
Le prime (e le sole) mele italiane a poter vantare il marchio Dop (Denominazione d’origine protetta) sono quelle della Val di Non.
Il succo di mela
Tra i frutti più benefici per il nostro organismo, la mela è disponibile tutto l’anno.
Anche il suo frutto è noto e apprezzato per le sue qualità: toniche, su muscoli e nervi. Diuretiche, poiché il frutto è ricco di potassio e di acqua (87 per cento), antisettiche, poiché aiuta a mantenere un sano equilibrio intestinale. In particolare, il succo di mela contiene acqua, acido malico e citrico, vitamina C, vitamine del gruppo B e diversi tipi di zuccheri, soprattutto fruttosio. Essendo poco caloriche (apportano circa 50 calorie ogni 100 grammi), questa bevanda è particolarmente indicata nelle persone che devono seguire una dieta dimagrante.
E’ confermato l’effetto dimagrante di mele e pere, le persone che mangiano un frutto al giorno, possono dimagrire. Perché aggiungono non solo poche calorie ma molte fibre, che saziano a lungo e aiutano il transito intestinale.
Un’idea per fare un dolce alle mele utilizzate una qualità piuttosto acidula perché hanno un gusto più intenso rispetto a quelle dolci.
Una mela al giorno leva il medico di torno:
La mela una tentazione che non è peccato
Il “frutto proibito” del biblico giardino dell’Eden è un concentrato di proprietà benefiche: molto indicato come spuntino prima dell’allenamento o di una gara
Sostiene un proverbio che “Una mela al giorno toglie un medico di torno”.
Le mele apportano molte sostanze benefiche, a partire dalle vitamine, soprattutto la A e i precursori di esse, ossia i caroteni, oltre alle vitamine B1, B2 e PP. Fornisce anche la vitamina C, sia pure non in concentrazioni così elevate come il kiwi, gli agrumi e le fragole. Importante è il contenuto in acidi organici (soprattutto malico, tartarico e citrico) e in minerali. Le fibre sono in buona quantità; un’alta percentuale di esse è di quelle cosiddette gelificanti, utilissime per l’assorbimento dei nutrienti e per mantenere la buona efficienza dell’intestino. Proprio di tali fibre è particolarmente ricca la mela cotogna.
Proprietà antitumorali
In linea di massima tutti i tipi di frutta e verdura aiutano a prevenire i tumori.
Ma recentemente si è scoperto che gli antiossidanti della mela combattono i tumori, soprattutto quelli dell’intestino, ma anche quelli al fegato, al polmone e alla prostata.
L’acido butirrico che la mela contiene, inoltre, sembra ridurre il rischio di diffusione delle cellule tumorali.
Difetti?
È molto difficile trovare una qualunque pecca. Essa, una volta grattugiata, può essere data anche ai bambini di quattro mesi, per i quali spesso costituisce uno dei primi cibi dopo il latte.
Se proprio si vuole trovare un difetto, si può dire che alcune volte le mele non di marchi conosciuti possono avere sulla buccia pesticidi e conservanti.
La mela matura tra fine agosto e ottobre.
Una volta raccolta, la mela può essere tenuta in celle nelle quali l’atmosfera è ricca di anidride carbonica, la temperatura è bassa (da –4 a zero gradi centigradi) e l’umidità è elevata. In tale maniera può essere conservata anche per due anni.
La mela così conservata possiede le stesse proprietà
Molti pregi li mantiene. Anche il contenuto vitaminico non scende molto: quello che si riduce di più è il potere antiossidante che dopo qualche mese si dimezza.
Ci sono molte varietà
Ce ne sono circa duemila. Le più conosciute sono la Delizia (a buccia rossa) la Golden (gialla, con polpa dolce e profumata), la Renetta (giallo – verde, polpa tenera e tendente al brusco), la Fuji (con buccia giallo – rossa, molto succosa e intensamente aromatica).
Fra le meno conosciute, invece, c’è l’Annurca, piuttosto piccola e tondeggiante, con la buccia di un colore rosso scuro. È una mela che ha caratteristiche uniche, se non altro per il profumo e per l’aroma. L’Annurca è coltivata solo in Campania (è una mela Igp, ossia ad indicazione geografica protetta). È raccolta ancora acerba, quando è di colore verde – giallastro, e poi fatta maturare su letti di paglia, in cui viene rigirata periodicamente.
È vero che la Grammy Smith, quella con la buccia lucida, brillante, di un verde intenso e dalla polpa un po’ aspra, e particolarmente adatta ai diabetici?
In linea di massima tutte le mele possono essere assunte dai diabetici, in quanto l’abbondanza in fibre fa si che l’assorbimento in zuccheri avvenga piuttosto lentamente la glicemia, dunque, non raggiunge mai valori elevati.
Oltre a quella consumata come tale (cruda o talvolta cotta), quali sono gli altri usi abituali della mela?
È molto utilizzata in pasticceria, ma viene anche essiccata a fette, usata per succhi, come ingredienti di primi e secondi piatti, per produrre il sidro e anche per un brandy tipico della Bassa Normandia, il Calvados, che è un distillato di mele, in alcune zone si usa anche l’aceto di mele.
Già la Bibbia parla della mela. È da molto tempo, dunque, che l’uomo si ciba di questo frutto…
Certamente. Va precisato che per Eva il frutto della tentazione fu secondo alcuni il fico, secondo altri l’albicocca; probabilmente c’è stato un errore di traduzione. Sulle rive del Mar Nero e del Mar Caspio la mela era già consumata nell’era Neolitica e anche nel nostro paese è arrivata vari millenni fa, tanto che nelle palafitte dei laghi lombardi sono stati ritrovati semi di mela.
Quando è preferibile consumare le mele?
Va benissimo alla fine dei pasti principali, ma anche nella prima colazione o a merenda. Secondo alcuni chi desidera dimagrire dovrebbe prendere una mela prima dei pasti; in tal modo verrebbe agevolato il raggiungimento della sazietà. In alcune discipline sportive la mela va molto bene come spuntino da assumere un’ora prima dell’allenamento o della gara, per esempio quando passano molte ore fra l’ultimo pasto e l’inizio dell’attività. Questo vale anche per chi va in palestra dopo il lavoro.
Mela
E' consumata fin dal periodo neolitico. Apporta diverse vitamine: B1, B2, PP, A, C.
I suoi carboidrati variano del 9% (nella Grammy Smith) al 12% (nella Deliziosa).
La mela una tentazione che non è mai peccato
Il “frutto proibito” del biblico giardino dell’Eden è un concentrato di proprietà benefiche: molto indicato come spuntino prima dell’allenamento o di una gara
1 Sostiene un proverbio che “Una mela al giorno toglie il medico di torno”. È vero che fa bene alla salute mangiare d’abitudine mele?
Le mele apportano molte sostanze benefiche, a partire dalle vitamine, soprattutto la A e i precursori di essi, ossia i caroteni, oltre alle vitamine B1, B2 e PP. Fornisce anche la vitamina C, sia pure non in concentrazioni così elevate come il kiwi, gli agrumi e le fragole. Importante è il contenuto di acidi organici (soprattutto malico, tartarico e citrico) e in minerali. Le fibre sono in buona quantità; un’alta percentuale di esse è di quelle cosiddette gelificanti, utilissime per modulare l’assorbimento dei nutrienti e per mantenere la buona efficienza dell’intestino. Proprio di tali fibre è particolarmente ricca la mela cotogna.
2 È vero che la mela ha anche proprietà antitumorali?
In linea di massima tutti i tipi di frutta e di verdura aiutano a prevenire i tumori. Ma recentemente si è scoperto che gli antiossidanti della mela combattono i tumori, soprattutto quelli dell’intestino, ma anche quelli al fegato, al polmone e alla prostata. L’acido butirrico che la mela contiene, inoltre, sembra ridurre il rischio di diffusione delle cellule tumorali.
3 Quali difetti ha la mela?
È molto difficile trovare una qualunque pecca. Essa, una volta grattugiata, può essere data anche ai bambini di 4 mesi, per i quali spesso costituisce uno dei primi cibi dopo il latte. Se proprio si vuole trovare un difetto, si può dire che alcune volte le mele non di marchi conosciuti possono avere sulla buccia pesticidi e conservanti.
4 Sull’albero la mela matura tra fine agosto e metà ottobre. Com’è possibile che si trovi in commercio tutto l’anno?
Una volta raccolta, la mela può essere tenuta in celle nelle quali l’atmosfera è ricca di anidride carbonica, la temperatura è bassa (da -4 a zero gradi centigradi) e l’umidità è elevata. In tale maniera può venire conservata anche per due anni.
5 La mela così conservata possiede le stesse proprietà della mela appena raccolta?
Molti pregi li mantiene. Anche il contenuto vitaminico non scende molto: quello che si riduce di più è il potere antiossidante che dopo qualche mese si dimezza.
6 Ci sono molte varietà di mela?
Ce ne sono circa duemila. Le più conosciute sono la Delizia (a buccia rossa), la Golden (gialla con polpa dolce e profumata), la Renetta (giallo-verde, a polpa tenere e tendente al brusco), la Fuji (con buccia giallo-rossa, molto succosa e intensamente aromatica). Fra le meno conosciute, invece, c’è l’Annurca, piuttosto piccola, tondeggiante, con la buccia di un colore rosso scuro. È una mela che ha caratteristiche uniche, se non altro per il profumo e per l’aroma. L’Annurca è coltivata soltanto in Campania (è una mela Igp, ossia a Indicazione geografica protetta). È raccolta ancora acerba, quando è di colore verde-giallastro, e poi fatta maturare su letti di paglia. In cui viene rigirata periodicamente.
7 È vero che la Grammy Smith, quella con buccia lucida, brillante, di un verde intenso e dalla polpa un po’ aspra, è particolarmente adatta ai diabetici?
In linea di massima tutte le mele possono essere assunte dai diabetici, in quanto l’abbondanza di fibre fa sì che l’assorbimento degli zuccheri avvenga piuttosto lentamente; la glicemia, dunque, non raggiunge mai valori elevati.
8 Oltre che consumata come tale (cruda o talvolta cotta), quali sono gli altri usi abituali della mela?
È molto utilizzata in pasticceria, ma viene anche essiccata a fette, usata per succhi, come ingrediente di primi e secondi piatti, per produrre il sidro e anche per un brandy tipico della Bassa Normandia, il Calvados, che è un distillato di mele. In alcune zone si usa anche l’aceto di mele.
9 Già la Bibbia parla della mela. È da molto tempo, dunque, che l’uomo si ciba di questo frutto…
Certamente. Va precisato che per Eva il frutto della tentazione fu secondo alcuni il fico, secondo altri l’albicocca; probabilmente c’è stato un errore di traduzione. Sulle rive del Mar Nero e del Mar Caspio la mela era già consumata nell’era Neolitica e anche nel nostro paese è arrivata vari millenni fa, tanto che nelle palafitte dei laghi lombardi sono stati ritrovati semi di mela.
10 Quando è preferibile consumare le mele?
Va benissimo alla fine dei pasti principali, ma anche nella prima colazione o a merenda. Secondo alcuni chi desidera dimagrire dovrebbe prendere una mela prima dei pasti; in tal modo verrebbe agevolato il raggiungimento della sazietà. In alcune discipline sportive la mela va molto bene come spuntino da assumere un’ora prima dell’allenamento o della gara, per esempio quando passano molte ore fra l’ultimo pasto e l’inizio dell’attività. Questo vale anche per chi va in palestra dopo il lavoro.
Il gusto garantito
eccellente per natura
Mela Alto Adige IGP
Nel novembre 2005 undici varietà di mela hanno ricevuto il riconoscimento “IGP”: Gala, Golden Delicious, Winesap, Granny Smith, Red Delicious, Fuji, Braeburn, Morgendulf, Jonagold, Idared ed Elstar. Tutte vengono coltivate nel rispetto degli alti requisiti di qualità e soddisfano pertanto le severe condizioni per il conferimento del marchio. Tra queste rientrano anche particolari caratteristiche climatiche e condizioni del terreno che conferiscono alla Mela Alto Adige IGP il suo sapore intenso, il colorito brillante e le eccezionali proprietà di conservazione. L’inserimento nel registro europeo delle denominazioni di origine geografica protetta rappresenta soltanto l’ultimo atto di una politica di frutticoltura da sempre improntata alla qualità. Già nel 1976, infatti, era stato introdotto il marchio “Sudtirol”, il primo sigillo di qualità di questo genere in Europa. La coccinella presente nel logo simboleggia i metodi di coltivazione controllati ed i sistemi di lotta ai parassiti basati su tecniche eco-compatibili. Il riconoscimento del marchio IGP nel caso della mela altoatesina sottolinea pertanto il chiaro legame che intercorre fra la qualità del prodotto e la sua zona di provenienza.
Dal paradiso al paradiso
Cenni storici
La mela croccante con cui Eva sedusse Adamo era irresistibile. Da tempo immemore quindi l’umanità ha un debole per i frutti dolci che è stato tramandato fino a noi. Anche un pezzetto di quel paradiso in cui si aggiravano Adamo ed Eva si è conservato sino ai giorni nostri: la Mela Alto Adige IGP.
Da circa 1.300 anni in questa regione vengono coltivate mele di qualità elevatissima. La prima menzione della coltivazione del frutto si trova in una fonte risalente all’epoca di Carlo Magno. Già nel XV secolo, quando la mela era ancora un bene di lusso, i contadini raccoglievano una quantità di frutti sufficiente da scambiare con i vicini. Trasportati su carri e cavalli i frutti pregiati attraversavano le Alpi, il Danubio e l’Inn e arrivavano nelle zone più remote del mondo.
Fino al XIX secolo in Alto Adige predominavano l’allevamento del bestiame e la coltivazione dei campi. Solo con l’apertura dell’Istituto agrario di San Michele, nel 1874, l’attenzione si spostò sulla mela e sulla coltivazione delle nuove varietà. Vennero piantati alberi, il cui tronco poteva raggiungere un’altezza di 8 metri e con un diametro della corona che poteva sfiorare i 30 metri. Poiché gli alberi si sviluppavano dal seme, davano frutti solo dopo 8/10 anni. L’allevamento di alberi da frutta più piccoli consentì di ottenere un buon raccolto già il secondo e terzo anno.
Amata da tutti.
Criteri di qualità.
L’eccezionale qualità e la notevole popolarità della Mela Alto Adige IGP assicurano da secoli la sopravvivenza di numerose aziende agricole. Sono circa 8000 i frutticoltori che oggi, come in passato, lavorano le proprie terre con dedizione. Così le mele sviluppano la caratteristica pigmentazione, la polpa compatta e il delizioso sapore in armonia con la natura.
Con una superficie di appena 7.400 chilometri quadrati questa regione alpina produce ben 950.000 tonnellate di mele all’anno, vale a dire oltre il 10% del raccolto europeo ed il 50% della produzione italiana. Circa 2/3 della frutta esportata viene smerciata in Germania, dove la mela è ai primissimi posti sulla lista della spesa dei consumatori.
Dalla Winesap passando alla Elstar fino alla Braeburn.
Le varietà di mele altoatesine
La dolce Gala, l’aromatica Fujì e la succosa Golden Delicious: a tutte è stato assegnato il marchio di qualità “IGP”. Sono quindi tutelate a livello europeo contro la contraffazione e la falsificazione dell’etichetta. L’indicazione Geografica Protetta poi sta per origine garantita, applicazione di metodi di coltivazione tradizionali ed levata qualità alimentare. Ciascuna varietà è appetitosa e ricca di vitamine e minerali.
Golden Delicious
 
-       semenzale rinvenuto casualmente (1890), varietà tradizionale e più diffusa
-       succosa, dolce, aromatica
-       presente sul mercato da metà settembre fino a luglio
-       adatta ad essere consumata fresca o ad essere impiegata nello strudel e nella composta di frutta
Red Delicious

-       mutazione della Delicious (1920)
-       compatta, succosa, dolce, aromatica
-       presente sul mercato da metà settembre a metà maggio
-       adatta a essere consumata fresca o a essere impiegata in strudel, torte, dessert e macedonia di frutta
Gala

-       incrocio tra Kidd’s Orange e Golden Delicious (1960)
-       croccante, compatta, dolce, aromatica, a basso contenuto di acidità
-       presente sul mercato da metà agosto fino alla metà di marzo
-       adatta ad essere consumata fresca e nella composta di frutta
Fuji

-       incrocio tra Rall’s Janet e Delicious (1939)
-       croccante, compatta, succosa, dolce
-       presente sul mercato da ottobre fino a maggio
-       adatta ad essere consumata fresca e nella composta di frutta
Braeburn

-       semenzale rinvenuto casualmente (1952) tra Lady Hamilton e Cox Orange
-       molto croccante, succosa, agrodolce
-       presente sul mercato da metà ottobre fino a maggio
-       adatta a essere consumata fresca, a essere spremuta, e ad essere impiegata nello strudel, mousse di mele e composta di frutta
Elstar

-       incrocio tra Golden Delicious e Ingrid Marie (1955)
-       succosa, molto aromatica, agrodolce
-       presente sul mercato da agosto fino a febbraio
-       adatta ad essere consumata fresca, ad essere spremuta, ad essere impiegata per strudel e mousse di mele
Granny Smith

-       semenzale rinvenuto casualmente (1868), amata e conosciuta a livello mondiale
-       compatta, leggermente acidula, succosa,
-       presente sul mercato da ottobre a giugno
-       adatta ad essere consumata fresca, a essere spremuta, a essere impiegata nello strudel, nella mousse di mele e nella composta di frutta
Idared

-       incrocio (1953) tra Jonathan e Wagner
-       molto croccante, succosa, leggermente acidula
-       presente sul mercato da settembre fino a metà giugno
-       adatta ad essere consumata fresca, a essere spremuta, ad essere impiegata nello strudel, mousse di mele e composta di frutta
Jonagold

-       incrocio (1953) tra Golden Delicious e Jonathan
-       succosa, agrodolce, aromatica
-       presente sul mercato da metà settembre fino a maggio
-       adatta ad consumata fresca ad essere spremuta, ad essere impiegata nelle torte e mousse di mele
Morgenduft

-       mutazione della Rome Beauty (1816)
-       compatta, agrodolce
-       presente sul mercato da metà ottobre a metà giugno
-       adatta ad essere consumata fresca, a essere trasformata in mousse di mele e composta di frutta
Winesap

-       semenzale rinvenuto casualmente da Winter Winesap (1875)
-       particolarmente succosa, croccante, agrodolce
-       presente sul mercato da metà ottobre a metà maggio
-       adatta ad essere consumata fresca, ad essere spremuta, ad essere impiegata nello strudel e nella mousse di mele
Baciata dal sole.
Zone di coltivazione.
Giorni caldi, notti fresche. Ad altitudini che raggiungono anche i 1.100 metri cresce e si sviluppa il frutteto più bello d’Europa. La mitezza del clima, la fertilità del terreno ed il vantaggio di avere fino a 300 giornate di sole all’anno creano le premesse ideali per la crescita di mele della più alta qualità.
Gli alberi di mele si estendono da Salorno, a sud, lungo la valle dell’Adige, oltre il Burgraviato fino in Val Venosta. La superficie coltivata copre un’area di 18.000 ettari ed è la più estesa d’Europa. Anche in Val Isarco, nei pressi di Bressanone, cresce la Mela Alto Adige IGP.
Piante sane dalla nascita.
Metodi di coltivazione.
Alberi di mele a perdita d’occhio. L’alternanza tra correnti fresce e venti caldi del sud unita ai metodi di coltivazione controllati, naturali ed ecologici danno vita alla qualità succosa e croccante della Mela Alto Adige IGP.
È dal 1989 che i frutticoltori si sono dedicati alla coltura integrata. Il suolo, gli alberi ed i frutti vengono curatri con metodi eco-compatibili e la lotta ai parassiti avviene con l’ausilio di tecniche naturali. Cosa che non solo si sente, ma si vede. L’indicazione di origine “Mela Alto Adige IGP” presenta, infatti, la coccinella ad indicare l’uso di sistemi di coltivazione naturali ovvero biologici. Soltanto i frutti che soddisfano questi severi requisiti possono recare tale marchio.
In Europa una mela biologica su tre proviene dall’Alto Adige. La qualità è garantita da una schiera di produttori biologici impegnati e da strutture commerciali ben organizzate.
la mela di Verona vanta numerose caratteristiche che la contraddistinguono: l’elevata croccantezza, la bassa acidità, l’alto grado zuccherino, l’aroma spiccato e l’ottimo equilibrio gustativo fin dall’epoca di raccolta.
Baby Fruit è il marchio che identifica la mela di Verona a residuo zero: tale definizione comprende una coltivazione a basso impatto ambientale e la riduzione al minimo del ricorso a mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale negli ambiti della fertilizzazione, della lavorazione del terreno, del controllo delle infestanti e della difesa dei vegetali. Questo viene ottenuto mediante una attenta selezione dei principi attivi, dei tempi e delle modalità di trattamento e mediante tecniche di coltivazione impegnative, che richiedono competenze e abilità particolari da parte degli agricoltori.
La frutta a residuo zero è la riposta alla richiesta di un consumatore sempre più esigente e attento che ricerca un prodotto completamente sicuro per quanto riguarda la presenza di residui fitofarmaci. Il residuo zero è regolamentato dalla normativa EU relativa ai prodotti alimentari per  l’infanzia e presenta residui non rivelabili di 0,01 ppm all’analisi chimica. 

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