Il Santo Patrono della città di Alessandria, cui anche Umberto Eco ha dedicato un libro recente, è vissuto durante il regno longobardo di Liutprando (712-744).
Come racconta Paolo Diacono nella Historia longobardorum, Baudolino conduceva vita da eremita a Villa del Foro, sul fiume Tanaro, ed era dotato di poteri taumaturgici e del dono della profezia; un giorno, durante una battuta di caccia, il nipote di Liutprando era stato colpito per errore da un conte; un messo corse allora a chiamare in soccorso Baudolino: il Santo neanche lo fece parlare, sapeva in anticipo che il suo intervento sarebbe stato vano, poiché il giovane nel frattempo era spirato. Così infatti, ad insaputa del messo, era avvenuto. Poco altro si sa del veggente eremita, se non che secoli dopo la sua morte – avvenuta, secondo la tradizione, il 10 dicembre 740 – le sue reliquie furono trasportate da Villa del Foro ad Alessandria dove una chiesa fu approntata per l’occasione, ed affidata dapprima agli Umiliati, quindi ai Domenicani. È il 1189, da allora i cittadini cominciarono a considerarlo come Patrono, ed immaginarlo vescovo ed attribuirgli, ogni 10 novembre, un’ingente quantità di cera per le sacre funzioni.
Sulla figura di Baudolino (il cui nome è un’alterazione medioevale di Baldovino, “amico coraggioso”) sorsero via via nuove leggende sarebbe nato da famiglia ricca e avrebbe abbandonato gli agi per una vita di povertà; nel recarsi ad Acqui avrebbe miracolosamente liberato delle oche selvatiche con un solo gesto i campi di certi contadini disperati; avrebbe visto crescere rigoglioso in pochissimi giorno il suo orto appena seminato per poter sfamare un visitatore; avrebbe fatto traghettare al nunzio del vescovo il fiume Bormida in piena stendendovi sopra il suo mantello e gli avrebbe spento la sete mungendo una cerva capitata provvidenzialmente. Per questo nell’iconografia spesso Baudolino, in abiti vescovili, è circondato da oche e cerbiatte.
All’inizio del 1.800 Napoleone fece distruggere la chiesa del Santo come pure la vecchia Cattedrale di Alessandria: le reliquie di Baudolino trovarono allora posto nella nuova cattedrale, in una cappella appositamente dedicata. Luogo venerato dai Piemontesi e non solo, specie dal 10 al 12 novembre, periodo in cui tutta la città celebra il Santo Patrono con una ricchissima fiera dell’artigianato e dei prodotti tipici, in cui il protagonista è naturalmente il tartufo e una girandola di eventi sempre diversi, sacri e profani.
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