sabato 11 agosto 2012

SAN GIULIANO


Sono circa 20 i santi o i beati che portano il nome di Giuliano, segno della diffusione di un nome che significa “appartenente alla gens Julia”, illustre famiglia romana. Tra i più antichi spicca san Giuliano di Le Mans, che secondo le antiche Gesta omini Juliani, sarebbe stato addirittura uno dei 70 discepoli degli Apostoli di Gesù. Ordinato vescovo a Roma, sarebbe poi stato inviato missionario in Gallia e alle porte della città di Le Mans avrebbe fatto zampillare prodigiosamente una fontana, riuscendo così ad operare senza sforzo una conversione in massa dei cittadini, convinti da quel miracolo. In seguito per il suo instancabile operato avrebbe ottenuto il premio dal defensor della città di Le Mans numerose donazioni. Dopo 47 anni di episcopato morì il 27 gennaio di un anno imprecisato. Il suo culto, da subito molto sentito, fu introdotto dai Normanni nell’Italia meridionale nell’XI secolo e, in particolare, a Castrovillari, ai piedi del Monte Pollino, in Calabria, fu eretta una chiesa in suo onore che ancora oggi è il fulcro della grande festa del 27 gennaio, con le donne in costume tradizionale che offrono le celebri “vecchiaredde”: frittelle di acqua e farina preparate secondo la ricetta tradizionale proprio in onore dell’amatissimo patrono.
A Macerata, invece, è un altro Giuliano che si festeggia: san Giuliano l’Ospedaliere, di cui La Legenda Aurea (XII secolo) racconta che fosse un nobile giovane amante della caccia, ma che un giorno – come gli aveva profetizzato anni prima un cervo che stava cacciando – egli avrebbe ucciso per sbaglio i propri anziani genitori, scambiandoli nell’oscurità di una camera per la propria moglie e il suo supposto amante. Distrutto dal rimorso, Giuliano se ne andò pellegrino per il mondo a espiare la sua colpa seguito dalla fedele moglie, finchè i due non arrivarono alla riva di un fiume assai pericoloso da traversare. Si trattava del fiume Potenza nel Maceratese, e lì i coniugi decisero di fermarsi e costruire un ospizio per accogliere i poveri e i viandanti.
Una d’inverno una voce che cercava aiuto svegliò Giuliano: era un vecchio malato di lebbra e semiassiderato che non sapeva come traversare il fiume. Giuliano lo accolse e mentre cercava di riscaldarlo in ogni modo, il vecchi divenne splendente di luce e annunciò al futuro santo che era stato perdonato dal Signore.
Si trattava di un angelo. Il culto di san Giuliano l’Ospedaliere risale alle origini di Macerata, dove oggi lo festeggiano due volte: il 31 agosto e il 14 gennaio, giorno del ritrovamento della reliquia del Santo Braccio, con l’innalzamento di una simbolica stella.

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