domenica 12 agosto 2012

SAN VITO

  
Per la festa del santo patrono, San Vito, ogni anno a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, si organizza una settimana di grandi festeggiamenti tra la terza e la quarta domenica di agosto.
Essi rievocano gli avvenimenti principali della vita del santo, che secondo un’antica Passio, sarebbe nato nella cittadina siciliana da una ricca famiglia verso la fine del III secolo, al tempo cioè delle più feroci persecuzioni anti-cristiane.
Rimasto presto orfano di madre, Vito sarebbe stato affidato alle cure di una nutrice e del precettore Modesto che lo istruirono al cristianesimo contro il volere del padre, il quale non esitò a denunciare il figlio alle autorità romane, vedendolo estremamente devoto e anche in grado di fare miracoli.
A nulla valsero le torture per farlo abiurare, né il tentativo di seduzione da parte di alcune fanciulle discinte appositamente mandate dal padre; per sfuggire al martirio Vito alla fine fu costretto a lasciare l’isola allontanandosi su una barca col fido precettore. Un’aquila fornì loro acqua e cibo.
Poco dopo lo sbarco in Campania, Vito fu catturato e condotto a Roma al cospetto dell’imperatore Diocleziano, di cui riuscì a guarire il figlio liberandolo dal demonio.
È per questo che San Vito è annoverato tra i santi ausiliatori e invocato per malattie contro la corea o ballo di san Vito, l’isteria, l’epilessia, le ossessioni. Per tutta ricompensa, l’imperatore ordina di torturarlo per allontanarlo dalla fede: lo immergeranno nella pece bollente, da cui uscirà illeso, gli lanceranno contro un leone che diverrà mansueto, finchè lo appenderanno a un palo insieme a Modesto per finirli entrambi a colpi di bastone. Un terremoto improvviso mette in fuga gli aguzzini, mentre gli angeli trasportano Vito e Modesto esanimi alla foce del fiume Sele dove moriranno il 15 giugno 303.
Lu festini Santu Vitu di Mazara del Vallo si svolge però ad agosto dal 1742, per ricordare la traslazione delle reliquie nella cittadina siciliana. Il giorno cruciale è il giovedì quando, alle 4 del mattino parte la prima delle due processioni in cui il carro trionfale con la statua del santo è condotta a braccia dai pescatori fino alla chiesetta di san Viti a Mare, a ricordo della fuga notturna dall’isola, accompagnata da una suggestiva fiaccolata e da fuochi d’artificio; la seconda è la famosa “processione storico-ideale a quadri viventi” in cui sfilano carri con figuranti in costume seguiti da ancelle con la palma, famuli e l’orrido carnefice.
La domenica una processione solenne a mare con una miriade di imbarcazioni accompagna il santo al porto finale.

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