
Il venerato patrono di Verona, San Zeno, fu vescovo della città dal 362 al 378. Zeno era originario dell’Africa settentrionale, e ciò deve l’appellativo di “vescovo moro”, non sappiamo se per il colore della pelle o per termine latino maurus ossia “abitante della Mauritania”. Non è noto se giunse a Verona con la famiglia né per quali motivi si fosse trasferito: la più antica Cronaca della sua vita, scritta da un certo Coronato, notaio veronese, parla solo di una precedente vita monastica, mentre si dilunga su particolari a dir poco favolosi. Appena eletto vescovo, Zeno abitava con alcuni monaci in un luogo remoto e siccome era povero, pescava nell’Adige per i suoi pasti frugali. Per questo nell’iconografia è sempre ritratto con accanto un pesce appeso all’amo ed è divenuto poi protettore dei pescatori d’acqua dolce. Un giorno vide un contadino trascinato nel fiume da buoi imbizzarriti e, compreso che si trattava dell’opera del demonio, fece un segno di croce e immediatamente i buoi rinsavirono riconducendo il carro sulla riva. Il demonio allora entrò in casa di un nobile di nome Gallieno e invase l’unica figlia. A nulla valsero gli esorcismi approntati dal padre e solo l’intervento di Zeno riuscì a liberare la giovane. Gallieno in segno di riconoscenza concesse al vescovo la possibilità di costruire chiese. In seguito Zeno ricevette in dono una vasca di porfido e ordinò al demonio di trasportarla fino a Verona; quello eseguì l’ordine segnando con le sue unghie la vasca, come si può vedere oggi, essendo la stessa conservata nell’attuale Basilica dedicata al santo, insieme alla statua soprannominata “San Zeno che ride”; il vescovo, infatti, seduto sul trono, sembra sorridere bonariamente nell’atto di benedire la folla. Zeno ci ha lasciato 93 Sermoni composti per fini pastorali, da cui emerge come fosse un predicatore instancabile e implacabile nemico delle eresie.
Di lui parlano in toni encomiastici San’Ambrogio e San Gregorio Magno, che riporta un miracolo: nel 485 una piena dell’Adige aveva sommerso Verona arrivando fino alla chiesa del santo che aveva le porte aperte; l’acqua però non vi penetrò come se avesse incontrato una parete solida. San Zeno è celebrato a Verona ben quattro volte l’anno, ma la sua festa liturgica cade il 12 aprile, giorno in cui da sempre una grande fiera fa da sfondo alla processione che parte dalla magnifica Basilica, costruita nel IX secolo da re Pipino, figlio di Carlomagno.
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