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Magnesio
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Vitamina A
(ret.eq.) ug
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Vitamina C
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Sedano
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88
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2,2
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1,6
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20
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280
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16*
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207
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32
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Gli studiosi, a caccia di un afrodisiaco davvero efficace, si sono concentrati su un potente ormone sessuale maschile, l’androsterone, che è presente anche nel sedano.
Sembra che, dopo aver mangiato questo ortaggio, l’ormone in questione si liberi nell’organismo attraverso la traspirazione e renda, quindi, la persona sessualmente più appetibile.
In vista di una serata con il partner, quindi, sedano a volontà, che tra l’altro: è anche poco calorico e ricco di fibre, aiuta a pulire i denti e rinfresca l’alito.
Un profumato fusto del quale si consiglia di non usare le foglie poichè non offrono alcun sapore. La parte interna risulta più tenera, quindi si può usare in qualunque circostanza:
sul banco del barman durante l'ora degli aperitivi, farcire le coste con gorgonzola per gli antipasti, affettarlo sottile per insalate. Il sedano con carote e cipolle, è presente in molti
fondi di cucina. Il sedano originariamente è verde, quindi si può rendere più chiaro e più tenero sottoponendolo a "imbiancatura" come per il cardo.
Fa bene anche per l’ulcera.
SEDANO. DALLE INSALATE AI MINESTRONI, E’ TRA I PROTAGONISTI PIU’ PROFUMATI E VERSATILI DELLA STAGIONE CALDA, MENTRE PER L’ORGANISMO RAPPRESENTA UN VALIDISSIMO INTEGRATORE DI SALI E VITAMINE. OTTIMO A TUTTE LE ETA’
Il sedano (Apium gravelorens) è una pianta erbacea della famiglia delle umbrellifarae e si distingue in due grandi gruppi: il tipo dolce (sedano comune) e il tipo rapaceum (sedano rapa)
La salute ha propietà digestive diuretiche, remineralizzanti, purificanti e stimolanti dell’organismo a vari livelli. In cucina, crudo arricchisce insalate, pinzimoni e antipasti. Cotto partecipa a soffritti, minestre, brodi, creme, contorni.
Conservazione, in frigorifero nel comparto meno freddo, per 4-5 giorni. Oppure congelato in porzioni monodose per 2-3 mesi.
Poco appetito, tanto caldo, digestioni assonnate e voglia di freschezza? allora via con il sedano che croccante-acquoso e aromatico- ci fa alleviare dai tipici disturbi estivi regalando, al contempo, un piacevole momento di sapore.
Il tipo classico, caratterizzato da lunghe coste con un tenero ciuffo di foglie in cima (anch’esse commestibili), e disponibili in tre varietà, (il bianco più delicato è tenero, ottenuto riparando la pianta dalla luce con rincalzature di terra), il dorato, (dolce e fragrante, che cresce parzialmente esposto ai raggi solari) e il verde (di gusto erbaceo e consistenza più robusto, che matura in piena luce). C’è poi il sedano rapa di cui invece si utilizza la grossa e saporita radice tondeggiante, da sbucciare come una patata.
Tutte le varietà derivano da una pianta selvatica, amicamente chiamata appio, che cresce nei pressi di terreni paludosi e salmastri di Europa, Asia, Africa e America del Sud: un tempo era sfruttata per le sue virtù medicamentose, in gastronomia non era utilizzata perchè amarissima, senza contare che a crudo può rivelarsi tossica. Presso i Romani, però i semi dell’appio erano considerati un’autentica chicca da aggiungere al vino per profumarlo: un’usanza forse anche ricollegabile alla credenza che il sedano selvatico fosse un potente afrodisiaco (lo si sostiene tutt’oggi, anche in quello coltivato, ma i risultati effettivi sono tutti da verificare....) E’ nel medioevo, comunque che si iniziarono a selezionare le prime culture orticole, fino ad arrivare al sedano come lo conosciamo oggi. In Italia le maggiori regioni produttrici in ordine di quantità realizzate, il Piemonte, la Puglia , il Lazio e l’Emilia Romagna. Con alcune nicchie produttive in giro per lo Stivale. come nel caso del sedano nero di Trevi (Perugia), che in realtà è bianchissimo (e raro) grazie alle rincalzature di terra durante la coltivazione, ma se lasciato crescere liberamente diventa molto scuro. A prescindere dalle preferenze personali, i vari tipi di sedano si equivalgono essenzialmente per il consistente contenuto di vitamine (C, PP, E, B6) e di sali minerali (manganese, fosforo, potassio, calcio, zolfo, magnesio), da cui una forte azione remineralizzante. Sensibili anche le proprietà digestive, diuretiche, depurative, avvincenti della secrezione biliare e tonificanti del sistema nervoso. Una costa prima dei pasti aiutano la digestione e rimpingua la scorta di sali dispersi con la sudorazione.
Mentre spezzettato in quantità nelle insalate, questo ortaggio è un toccasana per giovani e sportivi, aiuta la pelle, combatte la sensazione di gonfiore e risveglia la fame. Il suo aroma, poi, si fa sentire anche in cottura, per esempio nei minestroni freddi, oppure, alla maniera degli inglesi, in gratin: anche se l’Italia in cucina è maestra, per una volta varrebbe la pena di prendere esempio dalla tradizione Anglosassone che suggerisce, dopo la bollitura delle coste in acqua e sale, un passaggio in forno con poco burro, formaggio grattugiato e volendo, un poco di panna, una vera delizia. Sedano e formaggio, non a caso, si sposano alla perfezione e possono essere protagonisti di un pasto leggero e rinfrescante, oltre che gustoso e veloce da preparare: basta miscelare del formaggio caprino con sale e olio extravergine (a chi piace, anche con cipollotto tritato), spalmare il tutto nelle barchette di sedano crudo e cospargere con qualche cappero e pepe macinato al momento. Con uguali dosi di sedano comune e sedano rapa, bolliti e poi frullati, si prepara invece una vellutata raffinatissima: una volta messa la purea cotta in una casseruola (con un poco di acqua di cottura), si aggiunge una salsina preparata con uovo, panna e formaggio roquefort (le dosi si fanno a occhio secondo il gusto personale), si mette a fuoco basso e si mescola per 5-10 minuti. Poi si dispongono dei crostoni di pane spalmati di roquefort per ciascun piatto e si copre con il composto caldo. Si lascia intiepidire e... si aspetta che gli ospiti chiedano il bis. Per gli acquisti al mercato, si controlli che la superficie taglio basale non sia annerita e che coste e foglie non siano molli. Per il consumo sono più indicati il sedano bianco e quello rapa, mentre per la cottura in brodi, minestroni e court bouillon per pesce vanno bene tutti.
Il sedano perché fa bene
Parliamo del sedano che non è solo una pianta aromatica ma un ortaggio cresciuto e consumato fin dai tempi antichi per le sue proprietà salutari: è infatti ricchissimo di sali minerali e di vitamine che proteggono il corpo. Ma procediamo con ordine.
Facilmente disponibile per tutto l’anno, ha il suo periodo migliore tra novembre e aprile, quando le “coste” sono più succose e aromatiche. È presente in diverse varietà sul mercato, da quello verde a gambi sottili, utilizzato perlopiù come aromatizzante cotto, a quello bianco, con coste piene e carnose, utilizzato sia crudo in pinzimonio sia cotto in zuppe e minestre o come contorno, per il suo sapore più dolce e il suo aroma delicato.
Vegetale poco calorico, con solo 20 calorie per 100 grammi , il sedano è ricco di potassio, minerale che controlla diverse reazioni del nostro corpo, dalla regolazione del battito cardiaco alla trasmissione degli impulsi nervosi, all’equilibrio idrico.
Infatti questo ortaggio è diuretico sia crudo sia cotto.
Inoltre contiene calcio e magnesio, utili per rinforzare ossa e denti. Contiene tutte le vitamine del gruppo B, in particolare la B 2 o riboflavina, necessaria per la respirazione cellulare, e la B 12, che svolge un’azione importante per la formazione dei globuli rossi. L’azione protettiva sul nostro corpo è data dalla “quercetina”,una sostanza che caratterizza i vegetali di colore bianco, come aglio, cipolla, porri, finocchi, funghi, mele e pere, e che è un potente antiossidante e stimolante del sistema immunitario.
Quando lo acquistiamo è importante verificarne la freschezza: è più sicuro sceglierlo con le foglie verdi e intatte e con i “gambi” sodi e privi di macchie. Le coste, strettamente addossate le une alle altre, favoriscono la deposizione del terriccio e di altre impurità all’interno dell’ortaggio. È qui è necessario essere particolarmente accurati nel pulirlo, asportando la base e lavandolo sotto il getto di acqua corrente.
Il sedano presenta una struttura fibrosa: ma è meglio eliminare i filamenti più lunghi e resistenti. Rimarrà comunque, una buona quantità di fibre vegetali di varie qualità e con funzioni diversamente utili per il nostro corpo: dall’inulina, che limita l’assorbimento del colesterolo e quindi riduce il rischio cardiovascolare, alla cellulosa, con capacità di assorbire acqua aumentando la massa delle scorie e favorendo il transito intestinale.
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