lunedì 20 agosto 2012

TRATTATO DI LISBONA

Convegno a Venezia

Unione Europea: il trattato di Lisbona per uscire dall’impasse
Giovanni Tarlindano, avvocato veneziano, ci ha messo passione. E anche di più: la volontà di “spiegare” la forza dell’Europa Unita, l’importanza che sempre più, nel futuro, questo organismo può avere a livello sovranazionale per ridare vigore al vecchio Continente. E lo ha fatto ieri mattina, a Venezia, nell’Auditorium di Santa Margherita, dove è stato presentato, davanti a molti studenti liceali e universitari, il volume “Il Trattato di Lisbona”, scritto in collaborazione con Gabriella Cerchier, edita dall’Eurosportello del Veneto e che verrà distribuito gratuitamente a chi ne farà richiesta. All’incontro organizzato da Antenne Europa Direct del Comune di Venezia, Ca’ Foscari e Centro documentazione europea, hanno partecipato Matteo Fornara per la Rappresentanza italiana della Ue, docenti e operatori della pubblica amministrazione, degli enti locali e delle istituzioni come la Guardia di Finanza.
Ed è toccato al sindaco Massimo Cacciari fare il punto della situazione: «Sull’Europa – ha detto rivolgendosi agli studenti – si giocherà il vostro destino ed è per questo che è necessario che voi seguiate da protagonisti e non da spettatori i processi di cambiamento in atto che determineranno la vostra vita». Analogamente l’assessore veneziano alle Politiche comunitarie, Luana Zanella ha riconosciuto la necessità di un “cambiamento culturale” che costruisca compiutamente la nuova figura del cittadino europeo. Ma la parte da leone l’ha fatta proprio Tarlindano che ha illustrato la metodologia e i criteri alla base del volume del Trattato di Lisbona, una vera “svolta” per la politica comunitaria e le relazioni tra i ventisette Stati della Ue. «Il libro propone una ricostruzione complessiva di un documento che ha sostanzialmente rilanciato l’Europa – ha detto –  È stato un lavoro complicato, ma anche particolarmente interessante. Sono emerse le linee di programmazione futura, con alcune incongruenze che nel libro cerchiamo di sottolineare». Secondo Tarlindano in questi mesi si sono compiuti passi da giganti in Europa. «Il nostro obbiettivo – aggiunge l’avvocato veneziano – è quello di “seminare” una nuova coscienza europea e far fronte alle sfide che coinvolgono il nostro Continente. Ma manca, purtroppo, una certa sensibilità al riguardo; manca ancora – si sta creando – una “coscienza europea” che può solo aiutare a diffondere un messaggio comune». E proprio, grazie al libro, Tarlindano, vero e proprio “messaggero” dell’Unione Europea, spera che le istituzioni, gli enti locali, le organizzazioni dei lavoratori, gli ordini professionali e le scuole possano compiere un percorso di maggiore conoscenza delle istituzioni, gli enti locali, le organizzazioni europee con un ruolo da protagonisti. Per informazioni sul libro “Il Trattato di Lisbona” si può scrivere a europa@eurosportelloveneto.it oppure consultare il sito www.eurosportelloveneto.it.       

Dopo il “no” irlandese del 12 giugno scorso al Trattato di Lisbona, il Consiglio europeo ha stabilito di rinviare la decisione al prossimo 15 ottobre, in quanto per la ratifica è necessaria l’unanimità dei Paesi aderenti. Quali le cause di tale dissenso? Alcuni pensano che la principale sia proprio la scarsa conoscenza dei contenuti del Trattato. Cerchiamo di visionarlo più da vicino.
  • Presidente Ue. Viene istituita la figura del Presidente dei 27 Stati membri con carica due anni e mezzo. Esso rappresenterà l’Unione nelle sedi internazionali e prepara i vertici.
  • Parlamento europeo più forte. Eletto direttamente dai cittadini dell’Unione, sarà dotato di nuovi importanti poteri per quanto riguarda la legislazione, il bilancio e gli accordi internazionali.
  • Voce più forte per i cittadini. Grazie alla cosiddetta “iniziativa dei cittadini” un gruppo di almeno un milione di abitanti di un erto numero di Stati membri potrà inviare la Commissione a presentare nuove proposte.
  • Esteri. Nasce la figura dell’Alto rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica della sicurezza che sarà anche il Vicepresidente della Commissione.
  • Processo decisionale. Il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio sarà esteso a nuovi ambiti politici per accelerare il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell’Unione. La doppia maggioranza è raggiunta quando una decisione è approvata da almeno il 55% degli Stati membri che rappresentino non meno del 65% della popolazione dell’Unione.
  • Solidarietà tra gli Stati membri. Il Trattato di Lisbona che dispone che l’Unione e gli Stati membri siano tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà se un Paese dell’Unione è oggetto di attacco terroristico o vittima di calamità naturale o provocata dall’uomo. Pone inoltre l’accento sulla solidarietà nel settore energetico.
Recesso dall’Unione. Per la prima volta si riconosce agli gli Stati membri la possibilità di recedere dall’Unione.

Nessun commento:

Posta un commento