Sfida all’ultima lacrima
In cucina il primo approccio con le cipolle non è uno dei più agevoli. Tutta colpa delle lacrime provocate quando le si affetta. Una volta tagliati, i tessuti della cipolla rilasciano un enzima che provoca la formazione di acidi solforici di stimolo alla lacrimazione. Al cervello giungono segnali d’irritazione dell’occhio e di conseguenza le lacrime vanno a pulire le presunte sostanze irritanti. Che chi lo considera un meccanismo di autodifesa della cipolla. Per evitare di piangere è consigliabile immergere la cipolla in acqua per alcuni minuti prima di sbucciarla. In alternativa si trovano sul mercato confezioni di cipolle surgelate giù tritate, ideali per soffritto e pronte all’uso. Di lei non se ne può fare a meno in cucina. La cipolla, col suo aroma, esalta molti piatti tipici del nostro Paese, fungendo da base o da ingrediente indispensabile. Le origini di questo bulbo profumato risalgono all’Età del Bronzo (5000 a .C.), ma è tra i reperti archeologici dell’antico Egitto che sono state trovate tracce della sua coltivazione: la cipolla era il cibo principale degli addetti alla costruzione delle piramidi. Grazie ai Greci che si diffuse anche in Europa, arrivando ad attraversare l’Atlantico con le missioni esplorative di Cristoforo Colombo.
Tanti sapori “Made in Italy”
A seconda della forma del bulbo (tonda o leggermente ellittica)e del colore delle “tuniche” o squame (dorato, rosso o bianco) vi sono in Italia numerose varietà di cipolle, la cui coltivazione è diffusa in Emilia-Romagna, Campania, Sicilia e Puglia. È tuttavia la Calabria la patria della cipolla più famosa: la “rossa” di Tropea Igp, prodotta nella fascia costiera medio-alta che si affaccia sul Tirreno, tra le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia. Il Consorzio di tutela (Largo Ruffa – Tropea, info@consorciocipollatropeaigp.com) promuove la valorizzazione di questa produzione, protagonista indiscussa di eventi come la sagra dal 1° a 31 luglio si svolge proprio a Tropea (www.prolocotropea.eu). Altrettanto note le cipolle di Suasa (Ancona) e Breme (Pavia), oltre alla “ramata di Montoro (Avellino) e alla Borettana (Reggio Emilia). Squisiti sono anche i cipollotti, piccole cipolle dal sapore delicato e dolce, raccolte quando non sono ancora mature. Famoso il cipollotto Nocerino, insignito nel 2008 della Dop e prodotto in 21 Comuni del Salernitano e del Napoletano (info allo 0583/050061).
A ogni ricetta la sua cipolla
A seconda della varietà, la cipolla può essere consumata fresca o essiccata. La primavera è il periodo migliore per consumarla appena raccolta, ma gli usi cambiano a seconda delle varietà. I cipollotti e le cipolle rosse sono dolci e ideali da mangiare crudi in insalate di pomodoro, mentre quelle bianche sono più indicate per essere cotte, lessate o fatte alla griglia. Le varietà dorate hanno un sapore più forte e sono utilizzate per soffritti, sughi e risotti. Insomma ad ogni ricetta la cipolla giusta. Consiglio utile: per rimediare allo sgradevole alito cattivo che lasciano in bocca le cipolle consumate crude, si consiglia di masticare alcuni chiodi di garofano.
Come conservarle
Una volta acquistate, le cipolle vanno conservate a temperatura ambiente (non in frigo), in un luogo fresco e asciutto dove si mantengono per tre settimane. Il cipollotto, invece, si deteriora più facilmente: l’ideale sarebbe consumarlo fresco entro due o tre giorni.
Il bulbo della salute
Vitamine A,B e C, Zolfo, Ferro, Potassio, Magnesio, Fluoro, Calcio, Manganese e Fosforo.
Sono soltanto i principali elementi contenuti nelle cipolle, valide alleate non solo in cucina, ma anche nella cura del proprio organismo grazie ai numerosi impieghi terapeutici.
IN COSMESI LA CIPOLLA AMMORBIDISCE LA PELLE , PURIFICANDOLA DA IMPURITA’ E ACNE
Il succo, ad esempio, è un valido antibiotico da applicare sulle infezioni della pelle, mentre unito ad un po’ di miele è l’ideale per curare naturalmente alcune affezioni respiratorie.
Gargarismi al brodo di cipolla vengono indicati per lenire tonsilli e faringite e grazie all’effetto ipotensore il bulbo è consigliato per fluidificare il sangue, facilitando la circolazione.
Zuppa di cipolla rossa Capo Vaticano
Tempo: 40 min
Difficoltà: bassa
Calorie: 590 Kcal
Ingredienti per 4 persone
1 cucchiaio di farina
1 di brodo di carne
Sale
Crostini di pane
Lavare le cipolle, tagliarle a fette sottili e farle rosolare nell’olio di oliva fino a dorarle. In un padellino far leggermente abbrustolire la farina e aggiungerla alle cipolle. Mescolare per qualche minuto e aggiungere il brodo di carne. Cuocere a fuoco moderato fino a raggiungere il grado di addensamento desiderato. Salare la zuppa e servirla calda con crostini.
A scelta decorare con una spruzzatina di parmigiano.
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